"IL COLLEGIO DON BOSCO"
 
da "Ritrovarci": anno XXIX - numero speciale - aprile 2006

 

IL COLLEGIO DON BOSCO

Nel 1933, per iniziativa di Mons. Marini, coadiuvato soprattutto dal rag. Giuseppe Maffei presidente della Fabbriceria, venne aperto nell’edificio di via Formis, ora denominato Palazzo Diotti ed allora di proprietà dell’Asilo Chiozzi, un collegio-convitto in grado di ospitare una quarantina di allievi del circondario casalasco che intendessero frequentare le scuole superiori cittadine: il Ginnasio Giovanni Romani e la scuola di Avviamento Professionale Diotti.
Il Collegio venne intitolato a san Giovanni Bosco, con chiara indicazione quindi degli intenti educativi e formativi che l’istituzione si proponeva. L’Abate assunse le funzioni di Rettore e la direzione venne affidata ad Angelo Formis (in seguito organizzazione del sindacalismo cristiano). I servizi di guardaroba e cucina erano di competenza delle suore Ancelle di Carità, mentre l’assistenza nello studio e nella disciplina erano affidati a giovani studenti, fra i quali si ricordano Walter Galantini e tre futuri sacerdoti: Pietro Osini (poi parroco a San Matteo e Bozzolo), Giuseppe Pasini (poi parroco a Gramignazzo) e persino il nostro don Guido Bernardelli.
Il Collegio rimase attivo sino al 1943, quando gli eventi bellici ne determinarono la chiusura. Riaperse nel 1946, però come Collegio Vescovile dipendente direttamente da Cremona, sotto la direzione di don Brusa, che vi gestì anche una piccola sala cinematografica pubblica.
Nel 1962 - mons. Marini era già defunto da anni - il Collegio fu trasferito presso san Francesco, nell’edificio già dell’Oratorio maschile; il fabbricato venne trasformato con nuove costruzioni adeguandolo alle nuove funzioni e vi venne aggiunta anche una sala cinema-teatro.
Negli anni successivi si determinò una carenza di convittori: le scuole medie, un tempo presenti solo a Casalmaggiore, venivano gradualmente istituite anche nei centri vicini, ma soprattutto al Collegio si preferiva il pendolarismo. Dopo alcuni anni di direzione di don Angelo Ramella, il collegio chiuse definitivamente nel 1976.


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