IL COLLEGIO DON BOSCO
Nel 1933, per iniziativa di Mons. Marini, coadiuvato soprattutto dal
rag. Giuseppe Maffei presidente della Fabbriceria, venne aperto nelledificio
di via Formis, ora denominato Palazzo Diotti ed allora di proprietà
dellAsilo Chiozzi, un collegio-convitto in grado di ospitare una
quarantina di allievi del circondario casalasco che intendessero frequentare
le scuole superiori cittadine: il Ginnasio Giovanni Romani e la scuola
di Avviamento Professionale Diotti.
Il Collegio venne intitolato a san Giovanni Bosco, con chiara indicazione
quindi degli intenti educativi e formativi che listituzione si proponeva.
LAbate assunse le funzioni di Rettore e la direzione venne affidata
ad Angelo Formis (in seguito organizzazione del sindacalismo cristiano).
I servizi di guardaroba e cucina erano di competenza delle suore Ancelle
di Carità, mentre lassistenza nello studio e nella disciplina
erano affidati a giovani studenti, fra i quali si ricordano Walter Galantini
e tre futuri sacerdoti: Pietro Osini (poi parroco a San Matteo e Bozzolo),
Giuseppe Pasini (poi parroco a Gramignazzo) e persino il nostro don Guido
Bernardelli.
Il Collegio rimase attivo sino al 1943, quando gli eventi bellici ne determinarono
la chiusura. Riaperse nel 1946, però come Collegio Vescovile dipendente
direttamente da Cremona, sotto la direzione di don Brusa, che vi gestì
anche una piccola sala cinematografica pubblica.
Nel 1962 - mons. Marini era già defunto da anni - il Collegio fu
trasferito presso san Francesco, nelledificio già dellOratorio
maschile; il fabbricato venne trasformato con nuove costruzioni adeguandolo
alle nuove funzioni e vi venne aggiunta anche una sala cinema-teatro.
Negli anni successivi si determinò una carenza di convittori: le
scuole medie, un tempo presenti solo a Casalmaggiore, venivano gradualmente
istituite anche nei centri vicini, ma soprattutto al Collegio si preferiva
il pendolarismo. Dopo alcuni anni di direzione di don Angelo Ramella,
il collegio chiuse definitivamente nel 1976.
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