"Ricordando suor Enrica"
 
da "Ritrovarci": anno XXIX - numero 1 - marzo 2006

di Rosa Beggi

Domenica 8 gennaio è morta improvvisamente, mentre stava pregando nella sua camera, suor Enrica Riboli. In lutto l'intera Comunità parrocchiale di Santo Stefano, che si è stretta attorno alle Suore Ancelle della Carità, presenti da oltre 100 anni nella nostra Città. I funerali si sono svolti, con grande concorso di popolo, il 10 gennaio nella chiesa di San Francesco. Suor Enrica è sepolta nel cimitero di Campagnola di Crema, suo paese natale. Riportiamo la testimonianza di una catechista.

In questo momento ricordare suor Enrica mi è molto difficile.
L'ho conosciuta e stimata come suora e come donna affidabile e silenziosa, oserei dire, in contrapposizione con il mondo in cui oggi viviamo, carico di parole e di frastuoni, Lei continuava a condurre la sua opera sia in parrocchia che all'asilo, rimanendo sempre umile ancella, pur donando a chi le si rivolgeva la sua attenzione e il suo aiuto.
Durante la messa, al suo funerale, ha detto bene don Davide nella sua omelia - la morte l'aveva colta col rosario in mano e chissà a che punto era arrivata - "prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte". Io penso che, come Maria alle nozze di Cana disse: "Fate quello che vi dirà", così anche il linguaggio di suor Enrica, fatto di brevi parole, era sempre ricco e convicente.
Era una donna forte nella sua fede.
Al mattino, quando porto le mie nipotine alla scuola materna, il cuore si riempie di tristezza non vedendola più a sollecitare le mie bambine per qualche minuto di ritardo e penso che, nella nostra preghiera quotidiana a Dio, oltre al ringraziamento per avercela data a conoscere, dobbiamo aggiungere che il Signore le doni uno sguardo di particolare benevolenza, certa che la renderà libera dalla morte eterna per farle poi godere la felicità immortale.
Questa è la certezza della mia fede e, ne sono convinta, più ancora è la certezza di fede di suor Enrica.

Rosa Beggi


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