Domenica 8 gennaio è morta improvvisamente, mentre stava pregando
nella sua camera, suor Enrica Riboli. In lutto l'intera Comunità
parrocchiale di Santo Stefano, che si è stretta attorno alle Suore
Ancelle della Carità, presenti da oltre 100 anni nella nostra Città.
I funerali si sono svolti, con grande concorso di popolo, il 10 gennaio
nella chiesa di San Francesco. Suor Enrica è sepolta nel cimitero
di Campagnola di Crema, suo paese natale. Riportiamo la testimonianza
di una catechista.
In questo momento ricordare suor Enrica mi è molto difficile.
L'ho conosciuta e stimata come suora e come donna affidabile e silenziosa,
oserei dire, in contrapposizione con il mondo in cui oggi viviamo, carico
di parole e di frastuoni, Lei continuava a condurre la sua opera sia in
parrocchia che all'asilo, rimanendo sempre umile ancella, pur donando
a chi le si rivolgeva la sua attenzione e il suo aiuto.
Durante la messa, al suo funerale, ha detto bene don Davide nella sua
omelia - la morte l'aveva colta col rosario in mano e chissà a
che punto era arrivata - "prega per noi peccatori, adesso e nell'ora
della nostra morte". Io penso che, come Maria alle nozze di Cana
disse: "Fate quello che vi dirà", così anche il
linguaggio di suor Enrica, fatto di brevi parole, era sempre ricco e convicente.
Era una donna forte nella sua fede.
Al mattino, quando porto le mie nipotine alla scuola materna, il cuore
si riempie di tristezza non vedendola più a sollecitare le mie
bambine per qualche minuto di ritardo e penso che, nella nostra preghiera
quotidiana a Dio, oltre al ringraziamento per avercela data a conoscere,
dobbiamo aggiungere che il Signore le doni uno sguardo di particolare
benevolenza, certa che la renderà libera dalla morte eterna per
farle poi godere la felicità immortale.
Questa è la certezza della mia fede e, ne sono convinta, più
ancora è la certezza di fede di suor Enrica.
Rosa Beggi
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