"I PENSIERI DI ROSALIA"
Soffrire in silenzio nel mondo in cui viviamo
da "Ritrovarci": anno XXVIII - numero 3 - ottobre 2005

di Rosalia Adorni Fadani

I PENSIERI DI ROSALIA
Soffrire in silenzio nel mondo in cui viviamo
"Occorre fare nostra la raccomandazione di Gesù, di saper distinguere i segni dei tempi e scorgere, in mezzo a tante tenebre, indizi, non pochi, che fanno ben sperare."
L'aveva detto Papa Giovanni XXIII convocando il concilio Vaticano II il 25 gennaio 1959. Ora, nel mondo in cui viviamo, dove li troviamo, "i segni" che ci "fanno ben sperare"?
Questi nostri tempi, questo nostro mondo.
Nella mente degli anziani non c'è più spazio, è difficile pensare ai segni che fanno ben sperare. Eppure è bello riprovarci sempre.
Guardo nello spazio del mio appartamento, fra queste mura, e mi lascio prendere dalla voce dei ricordi, dove sono rimasti i segni dei tempi, dove, radicati in essi, ho ritrovato sempre la speranza. Questa mia stanza dove, ormai sapete, passo minuti, ore, giorni….finché Dio lo vorrà. Qui vedo le pareti tutte ricoperte con quadri dipinti nei più diversi colori: le strade, i casolari, la neve, i girasoli, cesti di frutta,volti di anziane donne pieni di rughe, quella barca e l'acqua del nostro Po; tutto fa parte della presenza degli artisti di casa mia che li hanno dipinti.
Nella parete di sinistra vedo i volti chi mi sono più cari: figli, nuore nipoti, poi ancora ricordi antichi; sono la storia di un vita, semplice e unica.
La storia della mia vita dove, anche attraverso prove dolorose sempre ho trovato quel filo di speranza che mi univa alla forza della mia vita cristiana.
Certamente, oggi la speranza non la trovo se guardo su questo grande tavolo su cui scrivo questi miei pensieri.
Vedo inserti di vari quotidiani, libri, fogli di "notes" con appunti, tanti volti di persone che non conosco; è tutto un mondo che mi avvolge e, anche dal televideo, cerca di travolgermi.
Sopra tutto spicca una foto colorata che riporta al titolo di questo scritto. E' la foto che mi aiuta a sentire la voce del silenzio. E' il dolore di questa donna, una fra le tante, è il dolore del mondo, è il silenzio profondo della morte,ogni morte che arriva e ti travolge…. e quelle mani che si protendono verso di lei senza toccarla, senza poter fare nulla.
E' un segno dei tempi.
Ieri sera una donna Indù, immersa per metà nell'acqua di New Orleans, ripresa e trasmessa dalla TV, mi diceva: "Gesù se n'è andato quando Katrina è arrivato…..ogni sera la gente Lo chiama, ma Lui non risponde."
Quel silenzio: che è il mistero di Dio.
Aspettare una risposta che devi sentire dentro di te, ma che spesso è offuscata dai troppi dubbi che a volte, anche se hai fede, non riesci a scacciare.
Suonano alla porta. E' mio cugino Paolo di Romprezzagno. Parliamo, poi dal portafogli estrae un articolo di "Vita Cattolica". E' la riflessione di Don Franzini . "Davanti alle catastrofi, Dio dov'è?". Anche lui, una domanda. Lo leggo, dovrò farlo mio. Sono qui le risposte ai miei dubbi? Don Alberto mi dice:" Se Dio c'è, perché il male?"
Io chiedo, come la donna Indù "La gente Lo chiama, ma Gesù se n'è andato, non risponde."
Finalmente un giornale sbuca in mezzo alla confusione del mio tavolo; è "Cronaca" aperto alla pagina che riguarda Casalmaggiore. Leggo :"Il Vescovo in città" con i ragazzi della G.M.G.. Cena al sacco in Oratorio, tra scatti e racconti da Colonia, di ritorno dall'incontro col Papa Benedetto XVI. E il Vescovo Dante in mezzo a loro, un convitato attento all'ascolto.
Per me un segno dei tempi è la foto dei ragazzi seduti insieme sugli scalini del nostro Duomo. Ecco un segno dei nostri tempi che fa sperare nel bello, nel bene, nei giovani: che trovino la voglia di unirsi ad altri giovani che vivono altre esperienze; stare insieme per capire che c'è ancora qualcosa in cui credere. E qui in parrocchia si ricomincia con nuovo vigore. A Don Alberto ho chiesto:"Per noi anziani che resta da fare?" "Pregare, Rosalia….pregare."
Ma ora mi vengono alla mente le parole del Vangelo di Luca 5.16 "Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare". Mi chiedo:"Che senso ha un dio che prega?"


torna su