Lettera aperta ai genitori
"LA LEGA EDUCATIVA DEI GENITORI"
 
da "Ritrovarci": anno XXVIII - numero 3 - ottobre 2005

di Don Davide

Cari genitori, questa è una provocazione: fondiamo una lega dei genitori! Sii tratterebbe di una serie di regole che i genitori firmatari si impegnano a rispettare e a far rispettare ai propri figli.
Accade, infatti, che il figlio chieda ai genitori l'aumento della paghetta e, quando il genitore dice che 10 euro a settimana possono bastare, il figlio rimbecca dicendo: "Ma al mio amico, i suoi genitori gliene danno 15…".
Accade che a 14 anni il figlio chieda il motorino (che notoriamente non serve a nulla se non ad aumentare la possibilità che il ragazzo si spacchi la testa). Di fronte al diniego ecco l'argomento: "Ma al mio amico…".
Così quando il ragazzino chiede il super cellulare con l'emmepitre e le fotografie, quando la ragazzina chiede di andare al mare da sola con le amiche, quando i figli chiedono di andare fuori a mangiare la pizza per la quarta volta nello stesso mese, quando servono i soldi per fare il regalo di compleanno, quando vuole i pantaloni della Rich per far vedere il colore delle mutandine, quando etc. etc.
Insomma, di fronte a richieste in genere consumistiche, assurde e fatte solo perché lo fanno tutti e di fronte al giusto diniego del genitore; ecco la solita obiezione: "Ma al mio amico…".
Solo che, a volte, questo fantomatico amico cui tutto è concesso nessuno l'ha mai visto. Magari c'è anche ma forse la sua esistenza sta semplicemente nel fatto che le varie famiglie sono reticenti le une verso le altre e non controllando al vicenda i racconti dei ragazzi danno vita al famoso amico cui tutto è concesso.
Ora se è il genitore a concedere tutto, nulla si può fare. Né si deve, restando la titolarità dell'educazione dei genitori.
Ma per quei genitori che si sentono raggirati dal fatto che i ragazzi "ci giocano dentro", ecco la proposta di una lega dei genitori.
Quali le regole cui attenersi?
Alcuni esempi:
- niente cellulare personale fino a che non ti servirà davvero! (l'età, la stabiliremo insieme, ma, sicuramente, basta ai cellulari regalati per la prima comunione)
- niente motorino
- una piazzata al mese può bastare
- due gite scolastiche all'anno sono sufficienti
- alla sera si esce solo al sabato e dalla prima superiore, e le ventitre sono un orario più che sufficiente per rientrare
- niente firme sui vestiti e se proprio ti serve un capo un po' resistente lo si può prendere anche di una buona marca non tanto reclamizzata
- due allenamenti sportivi a settimana possono bastare
- alla domenica mattina non se ne parla né di canottaggio, né di basket, né di calcio: c'è la S. Messa e ci andiamo insieme
- un mazzo da magic può bastare e se vuoi delle carte da scambio, ti tieni al massimo 100 carte e non vai oltre
- basta regali per promozione scolastica: la promozione è la cosa normale e non l'eccezione da premiare

So già in partenza che questi esempio sono inadeguati perché - lo so - "i preti non sanno cosa è una famiglia", ma l'idea per me potrebbe funzionare buona. Alla prima occasione che il ragazzino tira fuori il solito: ma al mio amico…", il genitore potrebbe rimbeccare: "ma guarda che i genitori della lega (dei genitori), invece, fanno non così ma colà.
Che ne dite? E già che ci sono un'altra cosa: se nel salotto di casa abituassimo fin da piccoli i bambini a leggere sul muro una scritta (come quelle stile fascista che ancora si intravedono all'ingresso dei nostri paesi) del tipo: "Finchè sei in questa casa, le regole sono quelle della casa. Quando uscirai te la vedrai tu con la vita.
Allora? Che ne dite? Eh, che ne dite!
Don Davide


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