Cari genitori, questa è una provocazione: fondiamo una lega dei
genitori! Sii tratterebbe di una serie di regole che i genitori firmatari
si impegnano a rispettare e a far rispettare ai propri figli.
Accade, infatti, che il figlio chieda ai genitori l'aumento della paghetta
e, quando il genitore dice che 10 euro a settimana possono bastare, il
figlio rimbecca dicendo: "Ma al mio amico, i suoi genitori gliene
danno 15
".
Accade che a 14 anni il figlio chieda il motorino (che notoriamente non
serve a nulla se non ad aumentare la possibilità che il ragazzo
si spacchi la testa). Di fronte al diniego ecco l'argomento: "Ma
al mio amico
".
Così quando il ragazzino chiede il super cellulare con l'emmepitre
e le fotografie, quando la ragazzina chiede di andare al mare da sola
con le amiche, quando i figli chiedono di andare fuori a mangiare la pizza
per la quarta volta nello stesso mese, quando servono i soldi per fare
il regalo di compleanno, quando vuole i pantaloni della Rich per far vedere
il colore delle mutandine, quando etc. etc.
Insomma, di fronte a richieste in genere consumistiche, assurde e fatte
solo perché lo fanno tutti e di fronte al giusto diniego del genitore;
ecco la solita obiezione: "Ma al mio amico
".
Solo che, a volte, questo fantomatico amico cui tutto è concesso
nessuno l'ha mai visto. Magari c'è anche ma forse la sua esistenza
sta semplicemente nel fatto che le varie famiglie sono reticenti le une
verso le altre e non controllando al vicenda i racconti dei ragazzi danno
vita al famoso amico cui tutto è concesso.
Ora se è il genitore a concedere tutto, nulla si può fare.
Né si deve, restando la titolarità dell'educazione dei genitori.
Ma per quei genitori che si sentono raggirati dal fatto che i ragazzi
"ci giocano dentro", ecco la proposta di una lega dei genitori.
Quali le regole cui attenersi?
Alcuni esempi:
- niente cellulare personale fino a che non ti servirà davvero!
(l'età, la stabiliremo insieme, ma, sicuramente, basta ai cellulari
regalati per la prima comunione)
- niente motorino
- una piazzata al mese può bastare
- due gite scolastiche all'anno sono sufficienti
- alla sera si esce solo al sabato e dalla prima superiore, e le ventitre
sono un orario più che sufficiente per rientrare
- niente firme sui vestiti e se proprio ti serve un capo un po' resistente
lo si può prendere anche di una buona marca non tanto reclamizzata
- due allenamenti sportivi a settimana possono bastare
- alla domenica mattina non se ne parla né di canottaggio, né
di basket, né di calcio: c'è la S. Messa e ci andiamo insieme
- un mazzo da magic può bastare e se vuoi delle carte da scambio,
ti tieni al massimo 100 carte e non vai oltre
- basta regali per promozione scolastica: la promozione è la cosa
normale e non l'eccezione da premiare
So già in partenza che questi esempio sono inadeguati perché
- lo so - "i preti non sanno cosa è una famiglia", ma
l'idea per me potrebbe funzionare buona. Alla prima occasione che il ragazzino
tira fuori il solito: ma al mio amico
", il genitore potrebbe
rimbeccare: "ma guarda che i genitori della lega (dei genitori),
invece, fanno non così ma colà.
Che ne dite? E già che ci sono un'altra cosa: se nel salotto di
casa abituassimo fin da piccoli i bambini a leggere sul muro una scritta
(come quelle stile fascista che ancora si intravedono all'ingresso dei
nostri paesi) del tipo: "Finchè sei in questa casa, le regole
sono quelle della casa. Quando uscirai te la vedrai tu con la vita.
Allora? Che ne dite? Eh, che ne dite!
Don Davide
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