"SIAMO VENUTI PER ADORARLO E NON TORNIAMO DA ERODE"
Nel nostro terzo articolo non potevamo non parlare della Giornata Mondiale della Gioventù. Un avvenimento straordinario, il ritrovo giovanile più grande del mondo che si trasforma in un momento di comunione e preghiera, tra i giovani proveniente da tutto il mondo.
da "Ritrovarci": anno XXVIII - numero 3 - ottobre 2005

Antonio Lucotti e Abelli Martina

SIAMO VENUTI PER ADORARLO E NON TORNIAMO DA ERODE
Nel nostro terzo articolo non potevamo non parlare della Giornata Mondiale della Gioventù. Un avvenimento straordinario, il ritrovo giovanile più grande del mondo che si trasforma in un momento di comunione e preghiera, tra i giovani proveniente da tutto il mondo.

I Magi si fecero docilmente guidare dalla stella e giunsero a Betlemme per adorare Gesù. Quando ci chiedono "Cosa siete venuti a fare a Colonia?", noi rispondiamo "Siamo venuti per adorarlo!". Proprio come i Magi. In effetti il nostro viaggio assomiglia molto a quello avvenuto duemila anni fa.
Tutto è iniziato il 9 agosto. Immancabile la levataccia, seguita da 9 ore di pullman, per poi approdare a Dachau, roccaforte degli orrori nazisti. Seconda tappa Norimberga, con pernottamento e visita alla città il giorno dopo. Nel primo pomeriggio si riparte subito alla volta di Berlino, capitale dai due volti. Balza all'occhio la sostanziale differenza tra Berlino Ovest e Berlino Est; la prima piuttosto moderna e ricca di servizi, la seconda più squallida e sgradevole all'occhio per il contrasto tra gli edifici fatiscenti e quelli ricostruiti. Qui il grigiore e il traffico farebbero invidia persino ad un milanese.
Con Berlino termina così la parte "turistica" del nostro pellegrinaggio, e alla sera del 3° giorno di viaggio facciamo il nostro ingresso trionfale a Porta Westfalica, paesino della diocesi di Paderborn, pronti anima e corpo ad entrare nel vivo dell'evento. Nella piccola parrocchia cattolica che ci offre ospitalità troviamo un ambiente molto affettuoso e cordiale, sia nelle famiglie che nei momenti comunitari. Oltre che i momenti di preghiera non mancano attività significative, sempre ben studiate e pensate con cura. Prima tra tutte la "giornata del lavoro sociale", forse più fisico che sociale, tanto per abituarci alle fatiche future. E ancora la biciclettata e la gita in canoa, rigorosamente sotto la pioggia, che in Germania non sembra creare problemi di alcun tipo.
Un anticipo invece della babele di Colonia ce l'abbiamo il 1 agosto con la gita a Paderborn, una specie di meeting pre-Colonia. Centinaia di stand per tutti i gusti salutano le migliaia di pellegrini giunti da tutta la diocesi, e la giornata si conclude con la grande catena umana tutto intorno alla città, in segno di pace e di unità.
Tuttavia la pacchia di porta Westfalica, con i suoi ritmi relativamente lenti, non può durare ancora per molto, e subito ci catapultiamo nella frenesia e nel caos della metropoli di Colonia, che mai nella storia ha visto le sue strade tanto piene di pellegrini, giovani per giunta, nonostante la splendida cattedrale, tradizionale dimora delle reliquie dei Magi.
Dopo il trambusto dell'arrivo e della sistemazione il primo giorno ci vede partecipi di una Messa di apertura in grande stile nell'enorme stadio Reine Energie, costruito in occasione dei prossimi mondiali di calcio in Germania. Il giorno successivo la nostra prima meta è proprio la cattedrale, che abbiamo raggiunto dopo un breve pellegrinaggio lungo il Reno. Ad aiutarci nella preghiera striscioni con frasi significative e altoparlanti che trasmettono rosari multilingue.
Il secondo giorno la prima esperienza di catechesi, nello spettacolare edificio sportivo KolnArena, dove ascoltiamo la lezione di Mons. Angelo Comastri. Argomento della catechesi l'importanza dell'Eucarestia e nell'unione tra Gesù e l'uomo. Successivamente partecipiamo alla Messa. Nel pomeriggio le transenne delle due sponde del Reno sono messe a dura prova dalla folla radunata per il passaggio del Papa in barca, al grido "Be-ne-de-t-too! Be-ne-de-t-too!".
L'indomani un'altra catechesi, sempre a KolnArena, stavolta con Mons. Domenico Segalini, Vescovo di Palestrina, il quale ci ha chiesto di non avere paura a manifestare la Fede di Cristo. La sera è la volta della via crucis insieme alla gente della parrocchia di assegnazione.
Il sabato successivo zaini in spalla e si parte alla volta di Mariefield. Lo spirito è quello giusto e all'andata i 7 Km a piedi non si sono neanche sentiti. Arrivati a destinazione inizia la ricerca del posto, forse i pirati hanno fatto meno fatica a cercare il tesoro! Alle 11 lo spazio destinato a noi pellegrini è tutto esaurito, ma i tedeschi lo sapevano che noi eravamo circa un milione? Vabbè, per una volta la rigida organizzazione sassone ha fallito alla grande. Tra fiumi di sacchi a pelo e accampamenti di fortuna attendiamo l'ora della Veglia. Alle 8,30, puntuale come un orologio svizzero il Papa si mostra alla folla, i flash ci accecano e al ricordo in memoria di Giovanni Paolo II, scappa anche qualche lacrima. Benedetto è parso sorpreso di veder così tanta gente, ma si dovrà abituare alla svelta perché nel 2008 a Sidney saremo anche di più. La notte scorre tranquilla, il tempo regge e le nostre preghiere hanno dato il frutto sperato. Il mattino, le ossa scricchiolano e con gli occhi semichiusi ci accingiamo a seguire la Santa Messa. Un momento significativo, forse il più toccante, il Papa, sicuro e diretto, incanta i pellegrini, invitandoci a farci sorprendere da Cristo ed a professare la nostra Fede.
E viene il momento di tornare ognuno alla propria casa. Ci siamo chiesti più volte come conservare lo spirito della GMG e non disperdere tutto quello che abbiamo vissuto. "Non torneremo da Erode", diceva uno striscione a Colonia. E' proprio questo ciò che dobbiamo fare: non tornare da Erode, che significa cambiare la nostra vita e portare a tutti la gioia che abbiamo vissuto nell'incontrare Cristo e nell'adorarlo.

Antonio Lucotti e Abelli Martina

DAL DISCORSO DEL PAPA ALLA VEGLIA (20 agosto, spianata di Marienfield)

"(…) I Magi erano giunti alla meta. Ma a questo punto per loro comincia un nuovo cammino, un pellegrinaggio interiore che cambia tutta la loro vita. (…) Il nuovo Re si differenziava molto dalla loro attesa. (…) Il potere di Dio è diverso dal potere dei potenti del mondo. (…) Egli contrappone al potere rumoroso e prepotente di questo mondo il potere inerme dell'amore che sulla croce soccombe.(…)
E' la grande schiera dei santi medianti i quali il Signore ha aperto davanti a noi il Vangelo e ne ha sfogliato le pagine. (…) Nelle vicende della storia sono stati essi i veri riformatori. (…) Solo dai santi, da Dio, viene la vera rivoluzione, il cambiamento decisivo del mondo.


DAL DISCORSO DEL PAPA ALLA S. MESSA (21 agosto, spianata di Marienfield)

"(…) Facendo del Pane il suo Corpo e del Vino il suo Sangue, Egli anticipa la sua morte, l'accetta nel suo intimo e la trasforma in un'azione di amore. (…) La violenza si trasforma in amore e quindi la morte in vita. (…) Il Corpo e il Sangue di Cristo sono dati a noi affinché noi stessi veniamo trasformati a nostra volta. (…) Ci ha dato il compito di entrare nella sua "ora". (…) L'ora di Gesù vuole diventare la nostra ora e lo diventerà, se noi, mediante la celebrazione dell'Eucarestia, ci lasciamo tirare dentro quel processo di trasformazioni che il Signore ha di mira. L'Eucarestia deve diventare il centro della nostra vita. (…)
Creazione e redenzione vanno insieme. Per questo è così importante la domenica. (…) Non siamo noi a far festa per noi, ma è invece lo stesso Dio vivente a preparare per noi una festa. (…) Andiamo avanti con Cristo e viviamo la nostra vita da veri adoratori di Dio!"

DAL DISCORSO DEL PAPA ALLA VEGLIA (20 agosto, spianata di Marienfield)

"(…) I Magi erano giunti alla meta. Ma a questo punto per loro comincia un nuovo cammino, un pellegrinaggio interiore che cambia tutta la loro vita. (…) Il nuovo Re si differenziava molto dalla loro attesa. (…) Il potere di Dio è diverso dal potere dei potenti del mondo. (…) Egli contrappone al potere rumoroso e prepotente di questo mondo il potere inerme dell'amore che sulla croce soccombe.(…)
E' la grande schiera dei santi medianti i quali il Signore ha aperto davanti a noi il Vangelo e ne ha sfogliato le pagine. (…) Nelle vicende della storia sono stati essi i veri riformatori. (…) Solo dai santi, da Dio, viene la vera rivoluzione, il cambiamento decisivo del mondo.


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