Il Papa e i preti della diocesi di Aosta in dialogo su una serie di problemi
pastorali molto concreti. Condivisi fino in fondo. E' avvenuto lunedì
25 luglio scorso nella chiesa parrocchiale di Introd. Dopo il saluto e
l'intervento iniziale di mons. Giuseppe Anfossi, Vescovo di Aosta, Benedetto
XVI ha affrontato alcuni temi proposti dal Vescovo e dai sacerdoti presenti.
Non un discorso, ma una serie di risposte, a braccio, ad altrettante suggestioni
nate dall'esperienza quotidiana di un presbiterio di una diocesi italiana.
Parole pronunciate in famiglia, con la precisazione che "il Papa
non è un oracolo", ma si pone domande ed in ricerca anche
lui di fronte agli scenari del ministero sacerdotale oggi, senza rinunciare
al suo ruolo di pastore e di guida della Chiesa universale.
Sorprende questo stile di Benedetto XVI, che nulla toglie alla sua paternità
e al suo ministero di successore di Pietro; ma è un padre che volentieri
dialoga con i preti, condividendo con loro gioie e fatiche, come avviene
in famiglia, e spargendo a piene mani consigli, riflessioni, pillole di
saggezza, che vengono da lontano, o meglio vengono dal profondo di un'amicizia
personale con Cristo lungamente sperimentata, da una cordiale e appassionata
partecipazione alla vita della Chiesa, oltre che da una preparazione culturale
di tutto rispetto, universalmente riconosciuta.
La Chiesa è una casa, è una famiglia, dove l'autorità
di chi ne porta la responsabilità è tanto più autorevole
e accolta, quanto più viene esercitata secondo il modello delle
relazioni primarie, quali sono quelle che si vivono in famiglia.
Il presente Fascicolo riporta il testo integrale dell'intervento del Santo
Padre, così come è stato pubblicato dall'Osservatore Romano
del 27 luglio 2005.
Dalla descrizione di tre "sofferenze" (la diminuzione delle
vocazioni, la sensazione di una distanza della Chiesa rispetto al mondo
degli adulti, la difficoltà di assicurare in ogni parrocchia della
diocesi l'Eucaristia domenicale) era partito il Vescovo Anfossi, introducendo
l'incontro. Altre sono state aggiunte da alcuni sacerdoti, che hanno chiesto
chiarimenti circa alcuni nodi, quali: l'educazione dei giovani e la scuola
cattolica, il ruolo della vita consacrata, la prossimità ai carcerati,
la questione dei divorziati risposati, l'amministrazione del battesimo
in situazioni particolari, l'uso del nuovo Compendio del Catechismo.
Le risposte del Papa, anche se destinate ai preti, sono cariche di suggestioni
e di significati per tutti i membri della Chiesa, perché entrano
nel merito di temi che appartengono all'intero popolo di Dio.
Metodo nuovo e contenuti di spessore: se questi sono i primi passi di
Benedetto XVI, c'è da ringraziare ancora una volta la Provvidenza
di Dio, che ci sta donando una catena di Papi capaci, con la sua grazia,
di essere al timone della barca della Chiesa dentro le acque agitate della
storia del nostro tempo.
A noi tutti esserne degni, con una fede più convinta e più
coraggiosamente testimoniata.
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