Caro "Ritrovarci",
vorrei ringraziarti per darmi la possibilità di esprimere pareri
e opinioni sulla mia città nativa, sulla città dove ho speso
tutta la mia gioventù, la mia città!
Ho visto Casalmaggiore con due facce: la prima da adolescente, senza problemi,
pensieri, bastava avere un pallone tra le mani che
ecco fatto: il
gioco! Ecco uno splendido sorriso stampato sul viso di un piccolo bimbo
che vedeva tutta la sua vita girare attorno ad un pallone: bastavano due
calci e un pomeriggio si tramutava in un istante in una sera; poi tutti
a casa.
La seconda faccia
quella più dura, più difficile da
accettare, quella che ci fa tanto rimpiangere quei pomeriggi tanto importanti
a cui non davo importanza perché erano troppo normali per un bambino:
era tutto così semplice, senza i pensieri che non fossero quelli
per un goal sbagliato a porta vuota.
E allora mi chiedo, che cosa è Casalmaggiore ora da un'altra prospettiva?
Perché, mi spiace dirlo, ma più imparo a conoscerla più
vorrei girare le spalle a questa realtà che lascia sempre più
a desiderare.
Sono giovane, giro intorno a questa città, mi sforzo di cercare
qualcosa che mi interessi e non trovo che le porte dei bar aperte e mi
ci affaccio dentro e vedo ragazzi della mia stessa età con lo sguardo
perso nel vuoto e che se solo chiedi loro cosa ne pensano, ti rispondono
che è un paese del
caspio.
E non mi sento di dare loro torto perché se prima bastava un pallone
per rendermi felice, ora con tutte le privazioni e i pochi interessi che
ci offre questa città siamo diventati schiavi di un bar e di tutto
ciò che po' comportare uno stupido ambiente pubblico.
Voglio precisare che non ho niente contro questi, ma solamente dire che
una birra, o una sigaretta consumata affianco ad esso non è sinonimo
di saggezza o non mi insegna niente che possa essere utile per un mio
domani. Non vorrei mai vedere mio figlio appoggiato al bancone di un bar,
come non vorrei ritrovarmi a riparare a questo enorme ma sottovalutato
problema fra 50 anni. Perciò cara mia città, apri gli occhi
e vedi cosa fare perché il tuo futuro siamo noi giovani.
Lettera firmata
***
Comunicare e condividere le proprie aspirazioni e le proprie incertezze
è atto di coraggio; e se queste sono i pensieri - come tu dici
- anche di altri è allora pure un servizio perché dai voce
a chi ancora non parla. Se la Casalmaggiore adulta è un brutto
risveglio, fuggire serve a poco perché il problema non è
fuori di te. Aspettare un cambiamento serve a poco perché certe
realtà non cambiano da sole. La questione è dentro di te,
dentro di noi. Casalmaggiore non è proprietà di nessuno:
è di tutti. Tutti possono dire la propria per volerla diversa.
La vuoi diversa? Sei tu che deve cominciare a cambiarla. Non sai da dove
partire per cambiare qualcosa? Comincia a cambiare la tua mentalità.
Basta attendere: è ora di cominciare a fare e la prima azione è
il pensiero, pensare e riflettere con la propria testa. Se il bar non
è tutto, guardati attorno. Messaggi positivi ce ne sono e non solo
nel volontariato. O l'Oratorio che hai frequentato raccontava solo di
quattro calci ad un pallone? Forza allora. E non aver paura di ritrovarti
da solo( perché per un po', probabilmente lo sarai) perché
la solitudine è il minor prezzo da pagare per uscire dal gregge.
Don Davide
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