Promulgata nel Febbraio 2004 dopo un lungo cammino sviluppatosi nell'arco
di tre legislature, la Legge 40 intitolata "Norme in materia di procreazione
medicalmente assistita" è stata oggetto di discussione e critiche
spesso menzognere, tanto che contro di essa sono stati proposti cinque
referendum per abrogarla del tutto o in parte, togliendo quei paletti
che ridurrebbero l'embrione in un laboratorio di scienza per ricerche
e sperimentazioni. Nel gennaio scorso, quattro di questi quesiti sono
passati ed il 12 Giugno la popolazione italiana sarà chiamata alle
urne per palesare la sua scelta.
La legge 40, anche se non del tutto rispondente alla visione cattolica,
va difesa perché ha eliminato il "Far West procreativo",
ha gettato lo sguardo anche sul figlio, ha considerato il concepito un
soggetto al pari della madre e del padre, ha aperto prospettive nuove
su tutte le questioni bioetiche, al centro delle quali sta il tema della
vita umana.
Se il fronte del "SI" dovesse prevalere si apriranno scenari
catastrofici per la vita dell'embrione: l'abolizione del vincolo secondo
il quale per accedere alla procreazione assistita le coppie devono essere
in possesso di una diagnosi medica di sterilità (quesito 1); l'embrione
verrebbe trasformato in una entità priva di qualsiasi diritto,
in particolare del diritto della vita (quesito 2); l'embrione verrebbe
considerato, di fatto, semplice materiale biologico nelle mani degli scienziati
e dei tecnici di laboratorio, legittimati, a questo punto, a qualsiasi
sperimentazione come la clonazione ed il congelamento dell'embrione (quesito
3); lo Stato si assumerebbe la responsabilità di far nascere bambini
che hanno solo un genitore biologico tra i due componenti della coppia,
senza sapere le sue vere radici genetiche (quesito 4).
Per affrontare questa "violenza alla vita del concepito", è
nato un comitato nazionale "Scienza e Vita", associazione in
difesa della norma che regolamenta la procreazione assistita.
A sostegno dei valori di trasparenza, giustizia, uguaglianza e corresponsabilità
nella difesa dell'embrione sono intervenuti diversi personaggi di spicco
del mondo scientifico, culturale, professionale, politico e associativo.
Davanti al rischio di una società che sembra non farsi scrupolo
di manipolare l'uomo, il Comitato indica la scelta del "doppio NO":
al contenuto dei quesiti referendari e all'uso distorto del referendum
in materia di fecondazione.
A caldeggiare la linea del Comitato che rispecchia anche quella della
nostra Chiesa Cattolica, anche a Casalmaggiore è nata una sezione
del comitato in difesa della legge 40, per sensibilizzare la gente sull'argomento.
Nato all'interno dell'Associazione delle famiglie di S. Stefano, il comitato
si preoccuperà di promuovere iniziative per sostenere il "doppio
NO" e si appella ai cittadini per sostenere attivamente la causa
(per informazioni rivolgersi ai coordinatori Gianfranco Salvatore e Gardinazzi
Giovanna).
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