"LA LEGGE 40 SULLA PROCREAZIONE
MEDICALMENTE ASSISTITA"
Dopo una prima puntata sull'affido, noi - redazione della seconda pagina di Ritrovarci - affrontiamo un tema di grande attualità in questi mesi: la legge sulla procreazione medicalmente assistita. Abbiamo intervistato alcune personalità e medici della nostra zona, per cercare di chiarire le idee su un argomento molto spesso affrontato in modo superficiale dai giornali e dai media. Si è costituito anche nel casalasco il Comitato "Scienza e Vita".
da "Ritrovarci": anno XXVIII - numero 2- maggio 2005

redazionale

Promulgata nel Febbraio 2004 dopo un lungo cammino sviluppatosi nell'arco di tre legislature, la Legge 40 intitolata "Norme in materia di procreazione medicalmente assistita" è stata oggetto di discussione e critiche spesso menzognere, tanto che contro di essa sono stati proposti cinque referendum per abrogarla del tutto o in parte, togliendo quei paletti che ridurrebbero l'embrione in un laboratorio di scienza per ricerche e sperimentazioni. Nel gennaio scorso, quattro di questi quesiti sono passati ed il 12 Giugno la popolazione italiana sarà chiamata alle urne per palesare la sua scelta.
La legge 40, anche se non del tutto rispondente alla visione cattolica, va difesa perché ha eliminato il "Far West procreativo", ha gettato lo sguardo anche sul figlio, ha considerato il concepito un soggetto al pari della madre e del padre, ha aperto prospettive nuove su tutte le questioni bioetiche, al centro delle quali sta il tema della vita umana.
Se il fronte del "SI" dovesse prevalere si apriranno scenari catastrofici per la vita dell'embrione: l'abolizione del vincolo secondo il quale per accedere alla procreazione assistita le coppie devono essere in possesso di una diagnosi medica di sterilità (quesito 1); l'embrione verrebbe trasformato in una entità priva di qualsiasi diritto, in particolare del diritto della vita (quesito 2); l'embrione verrebbe considerato, di fatto, semplice materiale biologico nelle mani degli scienziati e dei tecnici di laboratorio, legittimati, a questo punto, a qualsiasi sperimentazione come la clonazione ed il congelamento dell'embrione (quesito 3); lo Stato si assumerebbe la responsabilità di far nascere bambini che hanno solo un genitore biologico tra i due componenti della coppia, senza sapere le sue vere radici genetiche (quesito 4).
Per affrontare questa "violenza alla vita del concepito", è nato un comitato nazionale "Scienza e Vita", associazione in difesa della norma che regolamenta la procreazione assistita.
A sostegno dei valori di trasparenza, giustizia, uguaglianza e corresponsabilità nella difesa dell'embrione sono intervenuti diversi personaggi di spicco del mondo scientifico, culturale, professionale, politico e associativo.
Davanti al rischio di una società che sembra non farsi scrupolo di manipolare l'uomo, il Comitato indica la scelta del "doppio NO": al contenuto dei quesiti referendari e all'uso distorto del referendum in materia di fecondazione.
A caldeggiare la linea del Comitato che rispecchia anche quella della nostra Chiesa Cattolica, anche a Casalmaggiore è nata una sezione del comitato in difesa della legge 40, per sensibilizzare la gente sull'argomento. Nato all'interno dell'Associazione delle famiglie di S. Stefano, il comitato si preoccuperà di promuovere iniziative per sostenere il "doppio NO" e si appella ai cittadini per sostenere attivamente la causa (per informazioni rivolgersi ai coordinatori Gianfranco Salvatore e Gardinazzi Giovanna).


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