LA LEGGE 40 SULLA PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA
"La fecondazione eterologa, vera manipolazione dell'umanità"
Intervista alla dottoressa Maria Teresa Giarelli, neuropsichiatria infantile all'ospedale Oglio-Po, esperta anche in neonatologia.
da "Ritrovarci": anno XXVIII - numero 2 - maggio 2005

A cura di Martina Abelli, Giuseppe Belluzzi, Antonio Lucotti


Cosa pensa della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita e del referendum proposto dal partito Radicale?
Penso che la legiferare sulla fecondazione medicalmente assistita fosse necessario e anche che sarebbe servito un tempo minimo per valutare gli effetti della legge. Anche se questo tempo non c'è stato, questo referendum è comunque un bel segnale di democrazia, laddove chi dissente da una legge può raccogliere le firme per indire un referendum e chi dissente dall'indizione stessa del referendum, aldilà dei quesiti referendari, può non andare a votare. Il costo, inevitabile,di queste operazioni è il costo della democrazia , dove tutti hanno spazio per dire la loro.

Allo stato embrionale ci sono reazioni "umane" da parte del feto (sensazioni, risposte a stimoli…)?
Nel momento in cui uno spermatozoo si incontra con un ovocita, comincia ad esistere una nuova creatura, diversa dal padre e dalla madre, con un patrimonio genetico nuovo e irripetibile, che inizia a crescere e a svilupparsi. È un uomo. Perché non dovrebbe essere, seppure così piccolo un organismo umano? Forse perché ancora non ha voce o forza per difendersi? Ma, se lasciato crescere e vivere, non diventerà anch'egli un uomo? Una persona adulta è più uomo di un bambino? Una persona adulta ha più diritti di un bambino? Può una società umana uccidere chi non può difendersi o discriminare tra chi è più forte o più debole?Allo stato embrionale c'è tutta la potenzialità dell'umano, anche se non ci sono ancora gli atti umani quali le sensazioni, le emozioni ,le relazioni ecc. È all'atto della fecondazione che avviene il mutamento sostanziale e si costituisce un nuovo essere umano con un patrimonio genetico individuale ed irripetibile, che gli consente di essere soggetto attivo della propria costruzione e intrinsecamente autonomo nella sua crescita continua, graduale, e coordinata. Essere portatore del DNA è condizione necessaria e sufficiente per essere considerato individuo,ossia un tutt'uno, diviso dagli altri. Si parla di distinzione tra "embrioni precoci" (prima del quattordicesimo giorno) e "embrioni" (dopo il quattordicesimo giorno) che sarebbero differenti per il fatto di perdere la totipotenzialità. Gli " embrioni " infatti non si possono più riprodurre generando gemelli, che comunque non possono avere un patrimonio genetico del tutto sovrapponibile. Ma perdere questa qualità della totipotenzialità non significa perdere la qualità di autentico individuo determinato dall'essere portatore di un messaggio genetico rigorosamente individuale, distinto da qualsiasi altro, compreso quello di eventuali gemelli.
L'embrione umano deve essere considerato e trattato sempre come individuo e quindi in base al valore etico di persona umana . Il semplice dubbio di poter sopprimere o danneggiare la persona umana - anche in un embrione nelle prime fasi di sviluppo - impone di astenersi dal farlo.


Ci sono rischi a livello psicologico per i bambini concepiti in provetta?
Tra i nati ottenuti con le tecniche di fecondazione artificiale, in particolare con la fecondazione in vitro, aumenta l'incidenza di prematurità (24- 29,3% contro 4-6% delle gravidanze normali), di basso peso alla nascita (13%-26,2% contro 6% delle gravidanze naturali per pesi al di sotto dei 2500 grammi, con un rapporto pari a 7:1 per pesi sotto i 1500 grammi), di mortalità perinatale (22,8-26,6% contro 9,8-13% con gravidanze naturali) e di malattie . Infatti, la prematurità e il basso peso si associano a loro volta ad un aumentato rischio di compromissione della crescita e dello sviluppo psicomotorio e mentale, con non infrequenti danni neurologici.
Senza voler fare del terrorismo psicologico, va comunque considerato seriamente l'impatto di sofferenza psicologica che queste malattie producono nei nascituri e nelle loro famiglie quando si verificano. D'altro canto la fecondazione eterologa rappresenta la creazione di una situazione di abbandono, poiché chi cede i propri gameti (a pagamento, e in forma anonima), per dare vita a una nuova creatura, rifiuta una sua qualsiasi responsabilità nei suoi confronti. Provate a pensare come si può sentire da grande il nascituro quando verrà a conoscenza di ciò! E come potrebbero i genitori non metterlo a conoscenza di ciò? La legge, vietando il ricorso a tecniche di fecondazione di tipo eterologo, sottolinea il primato degli interessi del bambino, tutelando il suo diritto a nascere e a crescere in un ambiente affettivo ottimale, a fianco di due figure genitoriali stabili e ben definite, di sesso diverso, con diritti e doveri civili da osservare. La fecondazione eterologa ha come unico scopo la soddisfazione del desiderio di chi vuole avere un figlio a tutti i costi, non preoccupandosi né dei diritti del bambino né delle pericolose distorsioni che si possono verificare nella sfera psico-affettiva dell'adulto quando non riesce a definire e ricostruire la propria identità anche attraverso la conoscenza dei propri genitori biologici .


In alcuni Paesi europei i governi hanno introdotto norme più restrittive a proposito della fecondazione eterologa, come l'obbligo di rivelare al soggetto il proprio padre biologico. Che impatto può avere sul bambino ignorare le proprie origine biologiche (paternità)? Quali sono le possibili conseguenze sulla coppia?

Sembra paradossale accettare questa pratica di fecondazione in un'epoca in cui la scienza sottolinea ogni giorno di più l'importanza della conoscenza del proprio patrimonio genetico.
L'inseminazione con sperma di donatore racchiude rischi psicologici, che cominciano soltanto ora ad apparire; essenzialmente, la tecnica si è sviluppata dal 1974 quando la ricerca è stata in grado di congelare lo sperma; dunque i primi bambini cominciano ad arrivare sul divano degli psicanalisti, psicanalisti che a volte avevano già visto il papà (il padre sociale). Pur dando il proprio accordo perché la moglie venga ingravidata da un altro, anonimo, l'uomo a volte vive male l'adulterio biologico e la ferita narcisistica. La fecondazione eterologa è una vera e propria manipolazione dell'umanità, e non semplicemente una manipolazione dei gameti.
La manipolazione dell'umanità mi sembra grave: crea deliberatamente bambini che sono orfani di padre, poiché mai avranno il diritto di conoscere il padre genetico, di sapere chi sia. Non si tratta di aggrapparsi alla genetica come se fosse determinante (l'innato contro l'acquisito), ma di constatare che tutti i bambini, tutti gli umani hanno bisogno di sapere da dove vengono. Se un bambino percepisce che non è di suo padre rischia di venirne colpito. Se si dovesse assolutamente ricorrere al dono dei gameti, sarebbe forse meglio che ciò non avvenisse in modo anonimo, ma in tutti i casi la cosa migliore è di farne a meno.
Premesso che la cosiddetta "donazione di gameti" è una forma assai dubbia di generosità, ove si consideri la totale esenzione del genitore genetico da qualsiasi responsabilità che grava su tutti gli altri genitori, ritengo che sia contrario al diritto del nascituro vedere preclusa ogni possibilità di conoscere il proprio genitore genetico. Ed è senz'altro un controsenso, in un'epoca in cui chiunque può conoscere - con l'esame del DNA - la propria origine genetica, condizionare tale possibilità alla decisione dell'autorità giudiziaria: si può certo proibire per legge il disconoscimento di paternità da parte del coniuge che ha acconsentito ad una fecondazione eterologa, ma non è ammissibile che si proibisca ad un figlio di conoscere il proprio padre genetico. Senza tener conto, poi, del fatto che all'anonimo donatore si concede ciò che non è ufficialmente concesso a nessuno: essere padre di molti figli nati da donne diverse e di rimanere "nascosto", con il rischio che i figli - ignari - possano contrarre matrimoni incestuosi con i propri fratellastri.
Scoprirsi sterili e non potersi realizzare come padre o come madre è senza dubbio una grande sofferenza per la coppia: l'aspirazione alla maternità e alla paternità è "fisiologicamente" legata alla coniugalità. Per questo motivo si deve avere il massimo apprezzamento umano per il desiderio di una gravidanza: e, laddove la scienza medica individui una situazione di sterilità, deve essere massimo l'impegno nella diagnosi e nella cura. Qualora, però, questo tipo di interventi non consenta alla coppia sterile di realizzare questa aspirazione alla paternità/maternità, è doveroso orientare tale desiderio verso una "fecondità sociale" piuttosto che permettere pratiche contrarie alla dignità personale del nascituro .


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