Cosa pensa della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita
e del referendum proposto dal partito Radicale?
Penso che la legiferare sulla fecondazione medicalmente assistita fosse
necessario e anche che sarebbe servito un tempo minimo per valutare gli
effetti della legge. Anche se questo tempo non c'è stato, questo
referendum è comunque un bel segnale di democrazia, laddove chi
dissente da una legge può raccogliere le firme per indire un referendum
e chi dissente dall'indizione stessa del referendum, aldilà dei
quesiti referendari, può non andare a votare. Il costo, inevitabile,di
queste operazioni è il costo della democrazia , dove tutti hanno
spazio per dire la loro.
Allo stato embrionale ci sono reazioni "umane" da parte
del feto (sensazioni, risposte a stimoli
)?
Nel momento in cui uno spermatozoo si incontra con un ovocita, comincia
ad esistere una nuova creatura, diversa dal padre e dalla madre, con un
patrimonio genetico nuovo e irripetibile, che inizia a crescere e a svilupparsi.
È un uomo. Perché non dovrebbe essere, seppure così
piccolo un organismo umano? Forse perché ancora non ha voce o forza
per difendersi? Ma, se lasciato crescere e vivere, non diventerà
anch'egli un uomo? Una persona adulta è più uomo di un bambino?
Una persona adulta ha più diritti di un bambino? Può una
società umana uccidere chi non può difendersi o discriminare
tra chi è più forte o più debole?Allo stato embrionale
c'è tutta la potenzialità dell'umano, anche se non ci sono
ancora gli atti umani quali le sensazioni, le emozioni ,le relazioni ecc.
È all'atto della fecondazione che avviene il mutamento sostanziale
e si costituisce un nuovo essere umano con un patrimonio genetico individuale
ed irripetibile, che gli consente di essere soggetto attivo della propria
costruzione e intrinsecamente autonomo nella sua crescita continua, graduale,
e coordinata. Essere portatore del DNA è condizione necessaria
e sufficiente per essere considerato individuo,ossia un tutt'uno, diviso
dagli altri. Si parla di distinzione tra "embrioni precoci"
(prima del quattordicesimo giorno) e "embrioni" (dopo il quattordicesimo
giorno) che sarebbero differenti per il fatto di perdere la totipotenzialità.
Gli " embrioni " infatti non si possono più riprodurre
generando gemelli, che comunque non possono avere un patrimonio genetico
del tutto sovrapponibile. Ma perdere questa qualità della totipotenzialità
non significa perdere la qualità di autentico individuo determinato
dall'essere portatore di un messaggio genetico rigorosamente individuale,
distinto da qualsiasi altro, compreso quello di eventuali gemelli.
L'embrione umano deve essere considerato e trattato sempre come individuo
e quindi in base al valore etico di persona umana . Il semplice dubbio
di poter sopprimere o danneggiare la persona umana - anche in un embrione
nelle prime fasi di sviluppo - impone di astenersi dal farlo.
Ci sono rischi a livello psicologico per i bambini concepiti in provetta?
Tra i nati ottenuti con le tecniche di fecondazione artificiale, in particolare
con la fecondazione in vitro, aumenta l'incidenza di prematurità
(24- 29,3% contro 4-6% delle gravidanze normali), di basso peso alla nascita
(13%-26,2% contro 6% delle gravidanze naturali per pesi al di sotto dei
2500 grammi, con un rapporto pari a 7:1 per pesi sotto i 1500 grammi),
di mortalità perinatale (22,8-26,6% contro 9,8-13% con gravidanze
naturali) e di malattie . Infatti, la prematurità e il basso peso
si associano a loro volta ad un aumentato rischio di compromissione della
crescita e dello sviluppo psicomotorio e mentale, con non infrequenti
danni neurologici.
Senza voler fare del terrorismo psicologico, va comunque considerato seriamente
l'impatto di sofferenza psicologica che queste malattie producono nei
nascituri e nelle loro famiglie quando si verificano. D'altro canto la
fecondazione eterologa rappresenta la creazione di una situazione di abbandono,
poiché chi cede i propri gameti (a pagamento, e in forma anonima),
per dare vita a una nuova creatura, rifiuta una sua qualsiasi responsabilità
nei suoi confronti. Provate a pensare come si può sentire da grande
il nascituro quando verrà a conoscenza di ciò! E come potrebbero
i genitori non metterlo a conoscenza di ciò? La legge, vietando
il ricorso a tecniche di fecondazione di tipo eterologo, sottolinea il
primato degli interessi del bambino, tutelando il suo diritto a nascere
e a crescere in un ambiente affettivo ottimale, a fianco di due figure
genitoriali stabili e ben definite, di sesso diverso, con diritti e doveri
civili da osservare. La fecondazione eterologa ha come unico scopo la
soddisfazione del desiderio di chi vuole avere un figlio a tutti i costi,
non preoccupandosi né dei diritti del bambino né delle pericolose
distorsioni che si possono verificare nella sfera psico-affettiva dell'adulto
quando non riesce a definire e ricostruire la propria identità
anche attraverso la conoscenza dei propri genitori biologici .
In alcuni Paesi europei i governi hanno introdotto norme più restrittive
a proposito della fecondazione eterologa, come l'obbligo di rivelare al
soggetto il proprio padre biologico. Che impatto può avere sul
bambino ignorare le proprie origine biologiche (paternità)? Quali
sono le possibili conseguenze sulla coppia?
Sembra paradossale accettare questa pratica di fecondazione in un'epoca
in cui la scienza sottolinea ogni giorno di più l'importanza della
conoscenza del proprio patrimonio genetico.
L'inseminazione con sperma di donatore racchiude rischi psicologici, che
cominciano soltanto ora ad apparire; essenzialmente, la tecnica si è
sviluppata dal 1974 quando la ricerca è stata in grado di congelare
lo sperma; dunque i primi bambini cominciano ad arrivare sul divano degli
psicanalisti, psicanalisti che a volte avevano già visto il papà
(il padre sociale). Pur dando il proprio accordo perché la moglie
venga ingravidata da un altro, anonimo, l'uomo a volte vive male l'adulterio
biologico e la ferita narcisistica. La fecondazione eterologa è
una vera e propria manipolazione dell'umanità, e non semplicemente
una manipolazione dei gameti.
La manipolazione dell'umanità mi sembra grave: crea deliberatamente
bambini che sono orfani di padre, poiché mai avranno il diritto
di conoscere il padre genetico, di sapere chi sia. Non si tratta di aggrapparsi
alla genetica come se fosse determinante (l'innato contro l'acquisito),
ma di constatare che tutti i bambini, tutti gli umani hanno bisogno di
sapere da dove vengono. Se un bambino percepisce che non è di suo
padre rischia di venirne colpito. Se si dovesse assolutamente ricorrere
al dono dei gameti, sarebbe forse meglio che ciò non avvenisse
in modo anonimo, ma in tutti i casi la cosa migliore è di farne
a meno.
Premesso che la cosiddetta "donazione di gameti" è una
forma assai dubbia di generosità, ove si consideri la totale esenzione
del genitore genetico da qualsiasi responsabilità che grava su
tutti gli altri genitori, ritengo che sia contrario al diritto del nascituro
vedere preclusa ogni possibilità di conoscere il proprio genitore
genetico. Ed è senz'altro un controsenso, in un'epoca in cui chiunque
può conoscere - con l'esame del DNA - la propria origine genetica,
condizionare tale possibilità alla decisione dell'autorità
giudiziaria: si può certo proibire per legge il disconoscimento
di paternità da parte del coniuge che ha acconsentito ad una fecondazione
eterologa, ma non è ammissibile che si proibisca ad un figlio di
conoscere il proprio padre genetico. Senza tener conto, poi, del fatto
che all'anonimo donatore si concede ciò che non è ufficialmente
concesso a nessuno: essere padre di molti figli nati da donne diverse
e di rimanere "nascosto", con il rischio che i figli - ignari
- possano contrarre matrimoni incestuosi con i propri fratellastri.
Scoprirsi sterili e non potersi realizzare come padre o come madre è
senza dubbio una grande sofferenza per la coppia: l'aspirazione alla maternità
e alla paternità è "fisiologicamente" legata alla
coniugalità. Per questo motivo si deve avere il massimo apprezzamento
umano per il desiderio di una gravidanza: e, laddove la scienza medica
individui una situazione di sterilità, deve essere massimo l'impegno
nella diagnosi e nella cura. Qualora, però, questo tipo di interventi
non consenta alla coppia sterile di realizzare questa aspirazione alla
paternità/maternità, è doveroso orientare tale desiderio
verso una "fecondità sociale" piuttosto che permettere
pratiche contrarie alla dignità personale del nascituro .
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