LA LEGGE 40 SULLA PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA
"E' una legge ragionevole e di buon senso"
Intervista alla dottoressa Federica Angeri, ginecologa.
da "Ritrovarci": anno XXVIII - numero 1 - marzo 2005

A cura di Martina Abelli, Giuseppe Belluzzi, Antonio Lucotti

Cosa pensa della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita e del referendum proposto dal partito Radicale?
Mi sembra una legge ragionevole e di buon senso, che tutela tutti e tre i soggetti coinvolti nel fenomeno riproduttivo: la madre, il padre e l'embrione. Senza questa premessa si potrebbe usufruire dell'embrione a proprio piacimento, senza considerarlo un soggetto ma un oggetto di esperimento.
Il Referendum proposto attacca una legge molto giovane, approvata e resa operativa appena un anno fa; le motivazioni avanzate per la abrogazione di questa legge peraltro risultano ideologiche e non rispecchiano la realtà dei fatti: si pensa che l'utilizzo delle cellule embrionali possa guarire molte persone da malattie degenerative come il Parkinson o l'Alzheimer, che possano essere "fabbricati" organi da trapiantare in soggetti malati, che le cellule embrionali possano essere utilizzate senza rischi. Tutto ciò al prezzo della soppressione di embrioni che, congelati, non hanno alcuna prospettiva di vita. Queste idee non sono però supportate dai fatti: non esiste a tutt'oggi nessuna terapia sperimentale che utilizzi cellule di derivazione embrionale per il loro potenziale rischio di provocare tumori; la ricerca sulle cellule embrionali non è nemmeno sviluppata per le difficoltà ad utilizzare tali tipi di cellule.
Inoltre mi sembra che questa legge tuteli la famiglia come naturale e essenziale luogo dello sviluppo di un soggetto umano, con un padre ed una madre; per ultimo, la legge incoraggia la ricerca delle cause di sterilità e propone alla coppia che naturalmente non riesce ad avere figli un'altra possibilità rappresentata dalla adozione e dall'affido.


L'embrione è vita e pertanto deve essere tutelato?
Non c'è nessuna evidenza scientifica che possa provare il contrario!
Dalla fecondazione inizia un processo continuo e ininterrotto che porta alla formazione dello zigote, dell'embrione, del feto e così del bambino come noi lo vediamo. Il patrimonio genetico, il DNA del soggetto adulto e dello zigote sono identici. E' la stessa persona. Il fattore fondamentale che influenza la sopravvivenza di questo embrione è l'ambiente in cui egli è, cioè la madre.
Allo stato embrionale ci sono "reazioni umane" da parte del feto (sensazioni, risposte agli stimoli, rapporti con la madre, ecc.)
E' dimostrato che già prima dell'annidamento (che avviene dopo circa 5-6 giorni dalla fecondazione, quando ancora la donna non sa di essere incinta) esiste un rapporto tra madre ed embrione mediato dallo scambio di segnali biochimici tra i due. Con il passare delle settimane questa comunicazione diventa sempre più stretta, tanto che il feto "sente" quello che "sente" la madre.


Quali rischi può comportare la pratica della procreazione assistita, sia per quanto riguarda le coppie, sia per quanto riguarda i figli?
La Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) non ha un'alta percentuale di successo: in Italia si parla del 16-18% e varia tra i vari centri. E' importante sottolineare che dopo la Legge 40/2004 non c'è stata una significativa diminuzione di nascite ottenute con tecniche di fecondazione assistita; si è solo cercato di regolare secondo criteri ragionevoli quello che è stato definito il "far west della provetta". La PMA non è esente da rischi, sia per la madre, sia per il feto. Da studi recenti è emerso un maggiore rischio di nascite premature, causato anche dalla gemellarità, di difetti di crescita fetali, di malformazioni fetali. Per quanto riguarda la madre, le terapie ormonali cui si sottopone per ottenere oociti possono causare la sindrome da iperstimolazione ovarica, che rappresenta un serio rischio materno; inoltre sembrano più frequenti le complicanze della gravidanza.
Cosa può indurre una coppia a ricorrere alla fecondazione assistita?
Sicuramente il desiderio di avere un figlio, di essere biologicamente padre e madre. Spesso si considerano coppie sterili anche coppie che non lo sono realmente, per vari motivi, spesso di ordine psicologico oltre che organico.
Viene infatti stabilito che se una coppia non riesce ad avere figli dopo circa un anno di rapporti non protetti, inizi determinati accertamenti per verificare se si tratta di sterilità. Frequentemente possono avvenire insuccessi nella tecnica e questo porta ulteriori delusioni. La Legge stabilisce che a queste coppie si prospetti anche un'altra possibilità:quella dell'adozione e dell'affido; molte famiglie che hanno scelto questa possibilità dimostrano che si può essere padre e madre anche se i figli non sono "biologicamente" nostri.


In questi tempi si parla molto degli orizzonti scientifici che potrebbero essere aperti con la ricerca sulle cellule staminali embrionali. Cosa c'è di vero in questo?

Le cellule staminali embrionali potrebbero essere teoricamente utilizzate per ricreare tessuti e organi: purtroppo sono caratterizzate da una potenzialità proliferativa enorme i cui meccanismi sono in gran parte sconosciuti; quindi è molto difficile utilizzarle, per il rischio che
hanno di trasformarsi in tumori. Una proposta alternativa consiste nell'utilizzo di cellule staminali dell'adulto, che possono essere ricavate da un individuo adulto senza rischi per il donatore e che possono ricreare tessuti ed organi senza i problemi di crescita incontrollata delle cellule embrionali. Le cellule staminali dell'adulto si possono trovare nel midollo osseo, nel cervello, nel muscolo, nella pelle e si possono estrarre anche dal sangue del cordone ombelicale; sono cellule capaci di riformare il tessuto da cui provengono ma anche di formarne altri diversi; sono facilmente estraibili dall'individuo adulto e sono già attualmente largamente utilizzate per curare molte malattie. Molti si chiedono perchè ci si debba affannare ad utilizzare embrioni per ricreare tessuti ed organi quando si hanno a portata di mano cellule più utili e meno costose!


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