Scopritore di menzogne come ogni vero ricercatore, Massimo Introvigne
nel salone gremito di Santa Chiara ha affascinato un numeroso pubblico
di persone motivate e preparate: una vera e propria lezione di sociologia
sul terrorismo, in un linguaggio accessibile a tutti. E' una menzogna
che i terroristi siano poveri ed ignoranti: sono ricchi, straricchi, figli
dell'alta borghesia araba e palestinese di Hamas, quasi tutti reclutati
in Occidente, dove studiano e vivono la loro "dolce vita". Introvigne
continua: "Siamo vittime di un tardivo marxismo che ci impedisce
di prendere atto della realtà: i terroristi sono dei fanatici che
utilizzano la religione, non hanno motivazioni né economiche, né
sociali. Sono persone sorprendentemente normali i terroristi che abbiamo
intervistato. Prendono sul serio la loro religione dandone un'interpretazione
estremistica di tipo ideologico. La loro 'offerta' incroca la domanda
di ultrafondamentalismo non in zone di estrema povertà e ignoranza,
ma in quelle di violenza tradizionale, di estremismi ideologici, come
il partito Bahat con simpatie naziste".
Per Introvigne l'ultrafondamentalismo si trova ovunque: non è un'esclusiva
dell'"homo islamicus", che non è "più cattivo"
degli altri. Dimostrato che i "musulmani moderati" sono un prodotto
occidentale, senza alcun seguito, essi servono per far bella figura nei
dibattiti. Decisiva è la stragrande maggioranza dei musulmani della
nicchia centrista, conservatrice, la più numerosa, che rifugge
da ogni estremismo e da ogni condiscendenza al "mondo" come
vorrebbero i "progressisti", anch'essi senza seguito nelle file
della loro gente.
Molte le domande ed intelligenti dal pubblico dopo oltre un'ora di lezione.
|