"Il fenomeno del terrorismo suicida"
Con una stringente e documentata lezione di sociologia del terrorismo, Massimo Introvigne ha coinvolto i molti presenti nell'incontro mensile di Agorà venerdì 24 settembre
da "Ritrovarci": anno XXVII - numero 5 - dicembre 2004

 

Scopritore di menzogne come ogni vero ricercatore, Massimo Introvigne nel salone gremito di Santa Chiara ha affascinato un numeroso pubblico di persone motivate e preparate: una vera e propria lezione di sociologia sul terrorismo, in un linguaggio accessibile a tutti. E' una menzogna che i terroristi siano poveri ed ignoranti: sono ricchi, straricchi, figli dell'alta borghesia araba e palestinese di Hamas, quasi tutti reclutati in Occidente, dove studiano e vivono la loro "dolce vita". Introvigne continua: "Siamo vittime di un tardivo marxismo che ci impedisce di prendere atto della realtà: i terroristi sono dei fanatici che utilizzano la religione, non hanno motivazioni né economiche, né sociali. Sono persone sorprendentemente normali i terroristi che abbiamo intervistato. Prendono sul serio la loro religione dandone un'interpretazione estremistica di tipo ideologico. La loro 'offerta' incroca la domanda di ultrafondamentalismo non in zone di estrema povertà e ignoranza, ma in quelle di violenza tradizionale, di estremismi ideologici, come il partito Bahat con simpatie naziste".
Per Introvigne l'ultrafondamentalismo si trova ovunque: non è un'esclusiva dell'"homo islamicus", che non è "più cattivo" degli altri. Dimostrato che i "musulmani moderati" sono un prodotto occidentale, senza alcun seguito, essi servono per far bella figura nei dibattiti. Decisiva è la stragrande maggioranza dei musulmani della nicchia centrista, conservatrice, la più numerosa, che rifugge da ogni estremismo e da ogni condiscendenza al "mondo" come vorrebbero i "progressisti", anch'essi senza seguito nelle file della loro gente.
Molte le domande ed intelligenti dal pubblico dopo oltre un'ora di lezione.


torna su