"La fecondazione assistita"
Nell'incontro di Agorà di venerdì 26 novembre, il giornalista Mario Palmaro ha affrontato la legge 40 sulla fecondazione medicalmente assistita.
da "Ritrovarci": anno XXVII - numero 5 - dicembre 2004

 

Profondo conoscitore della materia, Mario Palmaro, autore di uno splendido volume (Ma questo è un uomo, ed. San Paolo) di indagine storica, politica, etica e giuridica sul concepito, ha intrattenuto per oltre un'ora il numeroso e attento pubblico presente all'incontro sul tema della fecondazione assistita, così come è stato affrontata dalla legge 40 licenziata dal Parlamento italiano poco meno di un anno fa ed ora sottoposta a probabile referendum popolare.
Dopo aver presentato i principali contenuti della legge, frutto di un compromesso tra le varie forze politiche e culturali presenti nel Parlamento, Palmaro ne ha fatto oggetto di attenta e interessante analisi, sia dal punto di vista scientifico, sia, soprattutto, dal punto di vista etico e giuridico. Molte le considerazioni esposte: che vanno dal rispetto dell'embrione, che è già "vita umana"; alle tentazioni eugenetiche che, comunque, la tecnica della Fivet (Fecondazione In Vitro con Embrio-Transfer) porta con sé; alle analisi del desiderio di paternità-maternità, che rischia di introdurre una rapporto di padronanza sul figlio da parte dei genitori, anziché di accoglienza; alla sostituzione delle figure genitoriali con le figure del tecnico e del medico, che sono i veri autori della fecondazione in vitro; alle difficoltà del legislatore, che oggi sempre meno fa riferimento al diritto naturale.
Certo, la legge attuale è sempre meglio rispetto al precedente Far West e anche rispetto ai progetti legislativi più permissivi in materia. Rimane comunque il giudizio sostanzialmente negativo della legge 40, che non è una "legge cattolica" (come è stata fatta passare), in quanto il ricorso alle tecniche di fecondazione assistita rivela una cultura circa l'accoglienza della vita, circa il matrimonio e la famiglia, non solo non in linea con la visione cattolica, ma nemmeno con i dati fondamentali della legge naturale.
Richiesto di un parere sul prossimo referendum, Palmaro non ha nascosto la sua preferenza per una scelta di astensione: non solo per far fallire il referendum, ma anche per prendere le distanze da logiche di compromesso su temi, che invece richiedono scelte più coerenti e radicali.
Al termine dell'incontro, Mario Palmaro ha brevemente presentato la rivista di apologetica Il Timone, di cui è uno dei collaboratori. Il parroco, don Alberto, ne ha raccomandato la lettura e l'abbonamento.


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