"La catechesi del venerdì"
 
da "Ritrovarci": anno XXVII - numero 5 - dicembre 2004

 

La catechesi del venerdì

Dal 15 ottobre 2004, il venerdì sera dalle ore 20 30 alle 21 30 è il momento dell'incontro degli adolescenti e dei giovani. Il gruppo, accolto da don Davide e, spesso, anche dal parroco, don Alberto, nella sala dell'oratorio, si dispone in cerchio e dopo una preghiera iniziale affronta la tematica prevista facendo seguire un libero confronto di idee ad una prima fase di presentazione. L'assemblea è costituita da circa 15 persone che però si alternano in una presenza all'interno di un numero più ampio di 25. L'età dei partecipanti è eterogenea con una prevalenza dei più giovani e tra questi di ragazze. Pure eterogenea è l'appartenenza parrocchiale (ragazzi di prima superiore della parrocchia di Santo Stefano partecipano, d'altra parte, all'incontro proposto in contemporanea dalla parrocchia di San Leonardo, con la quale continua la piena collaborazione grazie anche all'inserimento del diacono don Luigi Donati).
Gli incontri di questa prima fase del cammino di catechesi hanno preso spunto dai nodi più rilevanti del dibattito culturale in atto in Italia e hanno tenuto conto delle riflessioni maturate al riguardo in ambito parrocchiale.
Osservando i quotidiani della settimana (così si è fatta rientrare dalla finestra la lettura del giornale dello scorso anno e prematuramente espulsa dalla porta) si è rilevato come la Chiesa e la religione cristiana non siano affatto rispettate ovunque nel mondo e in Italia. Se la parola persecuzione è ritenuta esagerata da molti osservatori laici, tuttavia è difficile descrivere in altro modo le vessazioni subite dai missionari e dai battezzati in vari paesi del mondo. Avvenire e l'agenzia Misna, ad esempio, sono ricchi di documentazione in questo senso.
Ma anche in Italia e in Europa la Chiesa e il pensiero non hanno vita facile. Questo per due motivi.
Il primo: esponenti della politica e della cultura contemporanea sono fautori di valori che in tema di aborto, procreazione assistita, eutanasia, matrimonio, libertà di religione sono in contrasto con gli insegnamenti del papa.
Il secondo: il cristiano trova difficoltà ad essere rispettato nel momento stesso in cui espone il proprio punto di vista in nome di un errata comprensione della laicità che degradata a laicismo accetta che nel dibattito sia presente ogni posizione purchè non odori di religione genere e di religione cattolica in specie.
Più volte, negli incontri, si è guardato all'atteggiamento della chiesa spagnola che è in allarme alle proposte legislative del nuovo governo Zapatero e si è tenuto presente il campanello di allarme risuonato in Olanda per effetto dell'omicidio di Theo van Gogh che ha smantellato il mito irenico del multiculturalismo facilone. Anche la sfiducia al commissario europeo Buttiglione è stata lo spunto per operare opportune distinzioni tra reato e peccato, tra morale e legge dello stato.
Negli incontri si è cercato di far emergere come sia fondamentale in ogni tentativo di ricerca del vero, il tenere conto della realtà, della ragione e della ragionevolezza; come sia essenziale ripristinare il concetto di legge naturale distinto da quello di legge positiva.
Come educatore, don Davide ha ritenuto di dover convocare i genitori lo scorso 29 novembre per metterli a parte dell'andamento degli incontri essendo la titolarità dell'educazione dei genitori e non essendo le tematiche affrontate di carattere "neutro" ma rigorosamente di parte (la parte della Chiesa).
Essi sono stai invitati a tenere presenti due obiettivi: aiutare i ragazzi ad affrancarsi, nelle decisioni personali, dalla legge del branco. E' tipico dell'adolescenza, infatti, il timore di essere soli o isolati; ma è altrettanto sintomatico di una scalata all'adultità la conquista graduale dell'autonomia delle scelte. I ragazzi che frequentano la catechesi sono, infatti, pochi e di gruppi diversi. Gruppi che nella stragrande maggioranza hanno perso i loro legami con gli ambienti parrocchiali. Quella della catechesi si presenta come una scelta coraggiosa di autonomia di pensiero.
Costruire con loro, questo il secondo obiettivo, una scala di valori in cui la religione sia collocata il più in alto possibile per cui, ad esempio, di fronte al dilemma, interrogazione-da-prepararare o catechesi il cristiano sappia fare la giusta scelta (catechesi, ovviamente).
Al genitore si chiede, insomma, di trovare il tempo per stare un po' con i figli, per ascoltarli se parlano e di testimoniare con i fatti i principi ai quali si è scelto di educarli: come si fa a pretendere che il figlio frequenti l'oratorio se il genitore mai si affacciasse agli ambienti e alle iniziative parrocchiali?


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