Il documento, firmato dal card. Ratzinger, è espressamente
approvato dal Papa Giovanni Paolo II, il quale ne ha ordinato la pubblicazione
come Lettera ai Vescovi della Chiesa cattolica. La Lettera inizia con la rivendicazione,
da parte dell'autorità della Chiesa, del titolo di "esperta in umanità",
già usato da Paolo VI di fronte all'Assemblea delle Nazioni Unite. La
prima parte espone il problema. Si tratta di far fronte a teorie, oggi molto diffuse,
che intendono affrontare il tema del rapporto tra uomo e donna ponendo come base
la necessità del conflitto. Alcune di queste teorie presuppongono una continua
rivalità fra i sessi per coprire gli stessi ruoli sociali; altre arrivano
a negare ogni importanza alla differenza corporea e fisiologica dei due sessi,
rendendo l'essere umano libero di scegliersi il genere che preferisce, mettendo
in questione il concetto stesso di famiglia ed esaltando un nuovo modello di sessualità
polimorfa. La seconda parte, nei paragrafi dal quinto all'ottavo, si rifà
all'Antico Testamento, dove la Rivelazione di Dio ci mostra il delinearsi del
rapporto fra uomo e donna nella creazione, nel paradiso terrestre e dopo la caduta
originale. Il paragrafo nono illustra il simbolismo nuziale dei rapporti fra Dio,
lo Sposo, ed Israele, la Sposa, soprattutto negli scritti dei profeti. Negli ultimi
paragrafi della seconda parte si ricorda come tale simbolismo negli scritti del
Nuovo testamento venga applicato a Cristo e alla Chiesa, mentre nelle parole di
Gesù e degli apostoli si approfondiscono i lineamenti del matrimonio cristiano. La
parte terza, sempre basandosi sugli scritti della Bibbia, viene descritta l'autentica
dignità della donna, sia nello stato matrimoniale che verginale, nell'ambito
della società civile. La quarta parte sviluppa lo stesso discorso per
quanto attiene alla vita della Chiesa, sottolineando come "il fatto che l'ordinazione
sacerdotale sia esclusivamente riservata agli uomini non impedisca affatto alle
donne di accedere al cuore della vita cristiana". La conclusione sottolinea
che solo la conversione dei cuori aprirà le porte alla grazia di Dio, chiudendole
al peccato, il quale sia nella vita individuale che in quella sociale pone oggi
il rapporto fra i sessi, anche all'interno della famiglia, in termini di lancinante
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