E' grave: quasi tutti i maschi sono spariti, come se non fossero mai
esistiti. Eppure solo qualche mese fa, freschi della cresima, riempivano
le nostre aule di catechismo.
Dove sono? Perché? Non può una catechista che creda seriamente
in ciò che fa non porsi queste domande.
La risposta è una sola: per molti cristiani Dio è all'ultimo
posto.
Un Dio di comodo, che mi va bene fin tanto che mi permette di impegnarmi
in altre attività, diversamente Dio viene messo da parte, è
molto più importante lo sport, lo studio e altro. Se poi c'è
di mezzo la mia reputazione di ragazzo: "Come posso frequentare catechismo
quando gli altri stanno a casa e io ci vado solo perché costretto
dai genitori? Ci faccio la figura del fesso. E così rendo le lezioni
impossibili a tal punto che qualcuno di quei pochi che vorrebbero seguire
la lezione preferiscono stare a casa in quanto è tempo perso".
La conclusione è triste: la maggior parte dei ragazzi è
sparita, il comportamento di alcuni che partecipano vanifica le lezioni
e allontana quei pochi che seguirebbero volentieri.
Non è una bella situazione.
Come catechista e come persona ne soffro veramente tanto, è desolante
dover ammettere che per i nostri ragazzi è più importante
l'apparire che l'essere, soprattutto se ad essere penalizzata è
la catechesi: educazione alla fede, alla fede in Gesù che ci dice
"Io sono la via, la verità, la vita" - "la verità
vi farà liberi", ma alla libertà cristiana si preferisce
la caducità delle cose e dell'apparire.
Galli Rosa, catechista 2° media
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