"E' tempo di bilanci"
Il bilancio del 2003 è ancora in rosso. Un appello alla generosità, che può rinascere solo da una convinta e fattiva appartenenza alla Comunità cristiana.
da "Ritrovarci": anno XXVII - numero 1 - febbraio 2004

Don Alberto
e i membri del Consiglio Parrocchiale
per gli affari economici

Come ogni anno, la nostra parrocchia presenta a tutti la propria situazione finanziaria.
Anzitutto un vivo grazie va a tutti quei parrocchiani che, a seconda della propria situazione economica, hanno risposto con generosità al nostro appello, soprattutto in occasione delle festività natalizie.
Anche il bilancio del 2003 si chiude con un passivo di quasi 10 mila euro.. Il passivo, oltre che a causa del rincaro delle bollette di energia elettrica, gas metano e gasolio, è dovuto in gran parte al saldo del nuovo impianto di illuminazione del nostro Duomo, costato complessivamente oltre 68 mila euro (parte dei quali versati lo scorso anno). Anche le imposte, le tasse e le assicurazioni cominciano a pesare sul nostro bilancio parrocchiale.
Ogni anno ripeto sempre che altre parrocchie della nostra Diocesi, della stessa entità della nostra, hanno offerte notevolmente superiori. C'è forse più povertà a Casalmaggiore? Non lo escludo: ci sono fasce della popolazione che sono costrette a vivere con un reddito molto basso. O c'è meno considerazione del ruolo educativo e formativo che hanno la parrocchia e l'oratorio nella vita delle nostre famiglie? Questa mi sembra essere una delle cause maggiori, che si riflette anche in tanti altri aspetti della vita parrocchiale. Il mio è un invito alla partecipazione e alla corresponsabilità! Solo da qui è possibile diventare anche più generosi.
Rivolgo dunque un forte invito, soprattutto alla domenica, nell'offerta alla messa: sentiamoci impegnati - lo dico ogni anno - a donare alla parrocchia almeno il corrispettivo di un cappuccio e brioche!
Ai genitori suggerisco anche di educare i propri figli a fare la loro piccola offerta in chiesa: non c'è più nessun ragazzo che metta qualcosa nel cestino della messa. E' un piccolo segnale di una gran cattiva abitudine e di una non avvertita appartenenza alla propria comunità cristiana.
Continuo a suggerire anche di far dono alla parrocchia di qualche lascito un po' consistente in occasione della morte di un familiare o nel proprio testamento. Se questo succede in tante altre parrocchie, perché a Casalmaggiore non potrebbe succedere? Anche questo è un modo per testimoniare la nostra fede cristiana e per riconoscere la preziosità e la gioia della nostra appartenenza alla famiglia parrocchiale.
La parrocchia non è dei preti che passano, ma è di tutta la comunità che resta.

Don Alberto
e i membri del Consiglio Parrocchiale
per gli affari economici



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