"Incontro su Pio XII e gli ebrei"
Nell'incontro di agorà del 26 settembre, il giornalista Andrea Tornielli, autore del volume "Pio XII. Il Papa degli ebrei", ha presentato la figura di Papa Pacelli con una ricca e convincente documentazione storica. Oltre un centinaio i presenti.
da "Ritrovarci": anno XXVI - numero 5 - dicembre 2003

di Giovanni Borsella

L'accusa a Pio XII di non aver denunciato platealmente lo sterminio degli ebrei è una trappola scavata da chi ha voluto diffamarlo a dispetto dell'evidenza dei fatti storici: a precipitarvi dentro sono proprio i suoi calunniatori. Dopo il vertice della calunnia con il libro "Il Papa di Hitler" di un ex seminarista inglese, la memoria di Pio XII sta recuperando credibilità come uno dei maggiori pontefici del "secolo breve". Una serie di circostanze sta contribuendo ad una rivalutazione molto più documentata ed approfondita di Papa Pacelli: il libero accesso agli Archivi segreti della Santa Sedem la pubblicizzazione dei documenti del servizio segreto statunitense, la consapevolezza delle enormità delle menzogne dette e scritte sul conto del Papa, le dichiarazioni a suo favore di tutti i suoi più stretti collaboratori (Roncalli, Tardini, Montini) confermate ampiamente da storici di vaglia come Heinz Hoehne e da Guenther Giellessen, che ha accusato i detrattori di Pio XII come "superficiali", non a conoscenza dei fatti e dei documenti.
Più di un centinaio di persone hanno partecipato all'incontro che si è tenuto in Santa Chiara, per sentire una lezione indimenticabile per completezza e semplicità su Pacelli da parte di Andrea Tornielli, il giovane autore di un libro completo e "facile", "Pio XII. Il Papa degli ebrei", ed. Piemme. Il giornalista si è avvalso anche di strumenti tecnici che hanno consentito di visualizzare tutta la trama del discorso, che si è avvalso comunque non di tesi precostituite, bensì di testi e di testimonianze ampiamente documentati.
Un plauso anche a Luigi Casalini, di Alleanza Cattolica, che ha introdotto la serata e ha egregiamente diretto l'interessante dibattito che si è aperto dopo la conferenza.

Giovanni Borsella


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