Quale significato portano con sè le intenzioni, le dediche che
vengono legate ad ogni anno che passa?
Passato l'anno in corso, cosa rimarrà delle buone intenzioni?
Il 2003. L'anno europeo dedicato ai disabili: 37 milioni di europei colpiti
da disabilità.
L'anno doveva essere gestito dagli stessi disabili, all'insegna del motto:
Nulla per noi, senza di noi. Se ben ricordo, uno spot alla televisione
recitava così: "Non handicappati; chiamiamoli per nome. Il
nostro errore è quello di cercare negli altri ciò che non
hanno e non esaltare ciò che hanno."
Ora, scorro il libro "Santa Federici. Ricordi?": una testimonianza
di vent'anni di impegni, lavoro, sacrifici, dedizione di tante persone,
consiglieri, operatori, obiettori, volontari AVO, per creare questa Cooperativa
Sociale, nata dal desiderio di genitori per aiutare sempre di più
i loro figli.
Bella la provocazione: "Ricordi?". Come si può dimenticare,
non è possibile!
Questo libro, che rimarrà voce nel tempo, è una lunga raccolta
di scritti, testimonianze, fotografie, partite sportive; tutto racchiuso
in una bianca copertina, con la presentazione del Presidente Leopoldo
Oneda.
Sono parole dettate da un'esperienza d'amore esistenziale verso i diversamente
abili. Possiamo dire che il Presidente Oneda nei panni del Presidente
ci sta bene
e lo fa veramente bene.
Lo scopo della "Santa Federici" era di valorizzare la vita sotto
ogni aspetto, anche la vita di chi è più in difficoltà.
Ci saremo riusciti?.
Altre volte "Ritrovarci" ha dato spazio a diversi articoli di
giornali e ai miei primi pensieri per la "Santa Federici". Vent'anni
fa
ricordo!
Ringrazio Dio per avermi dato il tempo per questo lungo cammino e: "grazie!"
ai ragazzi che mi hanno accolto con tanto affetto.
Anno 2003
e non solo.Sì, perché questi giovani, queste
persone diversamente abili c'erano prima, ci saranno anche dopo e sempre
non solo nel 2003. E' auspicabile che altre persone, che vogliano
dare un nuovo senso alla propria vita e al tempo che passa, ritrovino
le fila del volontariato AVO, che piano piano sta invecchiando. E' un
gratificante impegno che non ti frutta niente, ma ti dà tanto di
più.
"Il 27 settembre scorso - posso dire - lì c'ero anch'io".
Noi volontari abbiamo risposto con gioia a un invito per l'inaugurazione
del nuovo Centro Socio Educativo. La "Santa Federici" ha fatto
spazio: nel suo interno sono stati creati nuovi locali, attrezzati e adatti
ai nuovi ospiti che presentano gravi difficoltà.
Ecco il programma di questa giornata, fatta di tante cose, gesti, presenze.
Il Sindaco Toscani col taglio del nastro, la benedizione dei locali, poi,
uniti ai genitori, la visita: su un tavolo i computer, i vari materiali
che, con santa pazienza, dalle mani delle educatrici passano al contatto
di altre mani; ci sono disegni colorati, colori vivaci; foto di gite tappezzano
le pareti. C'è tanta vita in queste stanze, luminose, accoglienti.
La S. Messa celebrata da Don Alberto è seguita con attenzione.
Sono presenti diverse autorità, coi loro interventi, con tante
promesse
speriamo che in seguito:"i rièsa a fàgla
dabôn".
Osservo i genitori coi loro figli.
Ecco la Carla, la prima responsabile che ho incontrato come amica; la
sua naturale riservatezza la rende ancor più preziosa.
Verso l'una avevamo un po' di fame
e "vai". Ci aspettavano
in un locale dove, fra camerieri, cuochi vestiti da "corsari"
e la visione di un falco nero, un fantasioso pianista, con un repertorio
"ad hoc" per noi, ci ha allietato con la sua musica. Le nuove
educatrici del C.S.E., unite alle nostre della "Santa Federici",
sono state una grossa sorpresa: hanno creato veramente la festa, ed abbiamo
capito il perché di quella festa.
Cristina e le sue frizzanti amiche, tutte con il brio della loro giovane
età, hanno fatto danzare tutti: a passo di danza le ragazze e i
ragazzi, felici; a passo di danza le sedie a rotelle; coi canti, Omar
era il solista, ritmati da tutti noi col battito delle mani.
E' stata fatta una nuova esperienza; li ho visti diversi dalla loro diversità.
Belle le ore passate insieme. Grazie!
Durante il tempo trascorso con voi, il resto del mondo sparisce, voi create
un'atmosfera di pace.
E' Natale e mi suggerite l'idea di inviare attraverso Ritrovarci, a tutte
le persone che sanno cosa vuol dire "volersi bene", un augurio
a nome vostro: "Buon Natale a tutti!"
Nel 2004, se Dio lo vorrà, noi della Santa Federici e del C.S.E.
saremo felici di conoscervi. Arrivederci.
Rosalia Adorni Fadani
|