I PENSIERI DI ROSALIA
"Anno 2003 … e non solo"
Il perché di una festa
da "Ritrovarci": anno XXVI - numero 5 - dicembre 2003

di Rosalia Adorni Fadani


Quale significato portano con sè le intenzioni, le dediche che vengono legate ad ogni anno che passa?
Passato l'anno in corso, cosa rimarrà delle buone intenzioni?
Il 2003. L'anno europeo dedicato ai disabili: 37 milioni di europei colpiti da disabilità.
L'anno doveva essere gestito dagli stessi disabili, all'insegna del motto: Nulla per noi, senza di noi. Se ben ricordo, uno spot alla televisione recitava così: "Non handicappati; chiamiamoli per nome. Il nostro errore è quello di cercare negli altri ciò che non hanno e non esaltare ciò che hanno."
Ora, scorro il libro "Santa Federici. Ricordi?": una testimonianza di vent'anni di impegni, lavoro, sacrifici, dedizione di tante persone, consiglieri, operatori, obiettori, volontari AVO, per creare questa Cooperativa Sociale, nata dal desiderio di genitori per aiutare sempre di più i loro figli.
Bella la provocazione: "Ricordi?". Come si può dimenticare, non è possibile!
Questo libro, che rimarrà voce nel tempo, è una lunga raccolta di scritti, testimonianze, fotografie, partite sportive; tutto racchiuso in una bianca copertina, con la presentazione del Presidente Leopoldo Oneda.
Sono parole dettate da un'esperienza d'amore esistenziale verso i diversamente abili. Possiamo dire che il Presidente Oneda nei panni del Presidente ci sta bene … e lo fa veramente bene.
Lo scopo della "Santa Federici" era di valorizzare la vita sotto ogni aspetto, anche la vita di chi è più in difficoltà. Ci saremo riusciti?.
Altre volte "Ritrovarci" ha dato spazio a diversi articoli di giornali e ai miei primi pensieri per la "Santa Federici". Vent'anni fa … ricordo!
Ringrazio Dio per avermi dato il tempo per questo lungo cammino e: "grazie!" ai ragazzi che mi hanno accolto con tanto affetto.
Anno 2003 … e non solo.Sì, perché questi giovani, queste persone diversamente abili c'erano prima, ci saranno anche dopo e sempre … non solo nel 2003. E' auspicabile che altre persone, che vogliano dare un nuovo senso alla propria vita e al tempo che passa, ritrovino le fila del volontariato AVO, che piano piano sta invecchiando. E' un gratificante impegno che non ti frutta niente, ma ti dà tanto di più.
"Il 27 settembre scorso - posso dire - lì c'ero anch'io". Noi volontari abbiamo risposto con gioia a un invito per l'inaugurazione del nuovo Centro Socio Educativo. La "Santa Federici" ha fatto spazio: nel suo interno sono stati creati nuovi locali, attrezzati e adatti ai nuovi ospiti che presentano gravi difficoltà.
Ecco il programma di questa giornata, fatta di tante cose, gesti, presenze.
Il Sindaco Toscani col taglio del nastro, la benedizione dei locali, poi, uniti ai genitori, la visita: su un tavolo i computer, i vari materiali che, con santa pazienza, dalle mani delle educatrici passano al contatto di altre mani; ci sono disegni colorati, colori vivaci; foto di gite tappezzano le pareti. C'è tanta vita in queste stanze, luminose, accoglienti.
La S. Messa celebrata da Don Alberto è seguita con attenzione.
Sono presenti diverse autorità, coi loro interventi, con tante promesse … speriamo che in seguito:"i rièsa a fàgla dabôn".
Osservo i genitori coi loro figli.
Ecco la Carla, la prima responsabile che ho incontrato come amica; la sua naturale riservatezza la rende ancor più preziosa.
Verso l'una avevamo un po' di fame … e "vai". Ci aspettavano in un locale dove, fra camerieri, cuochi vestiti da "corsari" e la visione di un falco nero, un fantasioso pianista, con un repertorio "ad hoc" per noi, ci ha allietato con la sua musica. Le nuove educatrici del C.S.E., unite alle nostre della "Santa Federici", sono state una grossa sorpresa: hanno creato veramente la festa, ed abbiamo capito il perché di quella festa.
Cristina e le sue frizzanti amiche, tutte con il brio della loro giovane età, hanno fatto danzare tutti: a passo di danza le ragazze e i ragazzi, felici; a passo di danza le sedie a rotelle; coi canti, Omar era il solista, ritmati da tutti noi col battito delle mani.
E' stata fatta una nuova esperienza; li ho visti diversi dalla loro diversità. Belle le ore passate insieme. Grazie!
Durante il tempo trascorso con voi, il resto del mondo sparisce, voi create un'atmosfera di pace.
E' Natale e mi suggerite l'idea di inviare attraverso Ritrovarci, a tutte le persone che sanno cosa vuol dire "volersi bene", un augurio a nome vostro: "Buon Natale a tutti!"
Nel 2004, se Dio lo vorrà, noi della Santa Federici e del C.S.E. saremo felici di conoscervi. Arrivederci.

Rosalia Adorni Fadani


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