Uno splendido viaggio in Toscana
Si è svolto dal 1 al 9 luglio e ha coinvolto venticinque ragazzi che in bicicletta hanno percorso le strade delle colline senesi tra arte, storia e gioia di stare insieme
da "Ritrovarci": anno XXV - numero 4 - aprile 2003

di Chiara, una delle partecipanti

Sotto tutti gli aspetti, educativo, culturale e relazionale l'escursione in Toscana è stata una esperienza davvero riuscita. I ragazzi hanno percorso con l'appoggio di un pulmino e di un'auto le strade che congiungono Chiusi a Siena passando per Chianciano, Montepulciano, San Quirico d'Orcia, Montalcino, Sant'Antimo, Buonconvento e Monteoliveto Maggiore. I primi quattro giorni essi hanno goduto dell'ospitalità del convento di Sant'Agnese a Montepulciano, compiendo brevi tratti circolari che hanno consentito di prendere confidenza con la salita, i freni da usare nelle discese spesso assai impegnative il cambio che, accessorio in Lombardia, laggiù è vitale. La relazione di amicizia si è consolidata velocemente e così pure la disponibilità all'aiuto reciproco. La preghiera, la notizia storica, la riflessione religiosa o culturale entravano senza particolari artificiosità nella conduzione della giornata.
Passato Montepulciano i ragazzi, oramai affiatati, sono riusciti a affrontare nel migliore dei modi il cambiamento di ritmo che il programma richiedeva. Da quel momento infatti hanno cambiato luogo di pernottamento ogni giorno, percorrendo distanze chilometriche sensibilmente maggiori: ma ormai erano conquistati dall'avventura, dallo stare insieme, dal paesaggio e, ciascuno a suo modo, dalla cultura, dall'arte e dalla religione che quella terra sa comunicare. Infatti a Carlo Magno risale la cripta di Farneta e anche la fondazione della abbazia di Sant'Antimo; Monteoliveto reca un chiostro con le splendide storie di San Benedetto affrescate dal Sodoma e dal Signorelli, Pienza è città dell'ideale rinascimentale… queste e altre mille suggestioni hanno preparato, in un crescendo continuo, l'incontro con Siena, il suo Duomo, splendido nella facciata, nel pavimento, nel Pinturicchio della libreria Piccolomini e nel pulpito del Pisano, le sue Maestà, la Piazza del Campo, la sua vita medioevale. E i ragazzi hanno apprezzato! Anche l'adorazione dell'Eucarestia. Anche la preghiera della sera. Anche il vespro gregoriano dell'abbazia. Anche la figura di Santa Caterina…
Ritorna allora come un ritornello, assillante ormai, la solita domanda: "Ma perché i giovani devono negarsi a tali bellezze, a tali profondità? Perché devono cedere al clima narcotico di un mondo che li stordisce con il calcio, il cellulare, lo scooter, etc, etc? Perché?" Occorre che gli adulti, che sanno cosa è il bello, ad esso educhino le nuove generazioni. Educhino alla cultura, all'arte, alla storia, al sacro e le parrocchie e gli oratori, che già stanno facendo questo, devono perseverare perchè la battaglia sicuramente persa è quella che neanche si comincia a combattere.

Don Davide

INSIEME… SU DUE RUOTE
Nei pochi centimetri di carta stampata della cartina stradale, riguardante il territorio Toscano, tutto appariva agevole e fattibile. Con un semplice gesto della mano ci si spostava da una località all'altra carichi di entusiasmo, senza pensare alle fatiche e alle difficoltà che ci aspettavano.
Ci siamo immediatamente resi conto che per raggiungere le affascinanti mete come Montepulciano, Sant'Antimo, Monte Oliveto Maggiore, Siena ed altri piccoli borghi potevamo affidarci solo alle nostre energie, alla nostra inseparabile compagna di viaggio, la bicicletta, e allo spirito di gruppo che era subito nato fra tutti noi ragazzi.
I lunghi e sofferti tragitti giornalieri erano scanditi dal ritmo dei pedali e dalle piacevoli conversazioni che alleviavano lo sforzo e la stanchezza; una parola o un gesto amico riuscivano a farci superare tutti i momenti critici e di tensione tipici della vita in comune.
Bisogna ammettere che il rimpianto di una comoda automobile ricorreva con una certa frequenza alle nostre menti, ma come si potevano altrimenti assaporare i caldi e vivaci colori e i profumi di quell'idilliaco paesaggio toscano se non in bicicletta?
Naturalmente chi pensa di affrontare esperienze come questa, deve essere munito di una buona dose di spirito di adattamento, non solo dal punto di vista organizzativo ma anche per quanto riguarda il vivere insieme: infatti si mettono in gioco molti aspetti riguardanti la personalità di ogni individuo come il proprio essere, il modo di relazionarsi, il controllo delle proprie emozioni e dei propri stati d'animo e tutto questo non è facile da attuare.
Sono state parecchie le situazioni che ci hanno messo alla prova, ed ognuno di noi ha trovato una personale strategia che ha trasformato i momenti di crisi in crescita personale.
Certamente è stata di rilevante importanza il supporto delle nostre due guide spirituali che ci hanno aiutato ad apprezzare e a valorizzare anche i più banali aspetti della vita che stavamo conducendo, facendoci così capire che tutto questo dovevamo tenerlo come valido tesoro e prezioso bagaglio per la vita quotidiana che ci avrebbe poi aspettato al ritorno.
Durante i nove giorni i percorsi che affrontavamo, le città e le abbazie che ci ospitavano e le fatiche che sostenevamo, ormai rappresentavano per noi una meta da raggiungere, così com'è il cammino tortuoso, intricato ed impervio del viaggio della vita.


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