Anche quest'anno il grest è andato bene grazie alla mobilitazione
di un sacco di persone. Si poteva far anche meglio, intendiamoci. Se avessimo
una piscina, un po' più di ombra, una sala da pranzo po' più
fresca, un'estate un po' meno tropicale
ma non lamentiamoci. E'
andata bene e grazie di cuore a tutti. Anche il tema, secondo il quale
abbiamo declinato la proposta diocesana "AccaDueOk!", si è
rivelato fecondo e attuale. Abbiamo pensato alle radici cristiane dell'Europa,
il cui riconoscimento all'interno della futura carta costituzionale è
ancora, e con insistenza davvero inusuale, richiesto dal papa. Il retro
della maglietta del Grest, raccontatutto questo: una croce dalla quale
scaturisce un violento getto d'acqua che dà vita ad uno specchio
d'acqua a forma di Europa. L'acqua è l'evangelo cristiano: lì
è la radice della cultura dell'Europa, nei Santi, nei personaggi,
negli avvenimenti che l'hanno fatto proprio. Così la storia raccontata
nello spettacolo finale con l'aiuto di Alfonso Alpi della Cooperativa
Altana ha riproposto la leggenda del Sacro Graal, il calice di Gesù
alla ricerca del quale si avventura la compagnia dei cavalieri della tavola
rotonda guidati da re Artù. Di seguito pubblichiamo il testo letto
nel nostro Duomo alla S. Messa di inizio del Grest dello scorso giugno,
testo con il quale gli animatori spiegavano alla parrocchia il tema scelto
per le attività.
LE RADICI CRISTIANE DELL'EUROPA
Il tema del Grest, l'oratorio estivo di quest'anno, è l'acqua.
Per noi l'acqua è Gesù, acqua viva, l'unica sorgente inesauribile
in grado di colmare ogni sete dell'uomo.
Così, abbiamo deciso che la preghiera, che accompagnerà
le nostre giornate, ripercorrerà la simbologia dell'acqua nella
Bibbia: il battesimo di Gesù, il brano della Samaritana, ma anche
la creazione e il diluvio universale
Mentre le attività saranno ambientate nella storia della nostra
Europa, riscoprendo quanto di cristiano c'è nelle radici del nostro
continente, valorizzando tutti quei luoghi, quegli avvenimenti, quei personaggi
che hanno "fatto" Europa in nome della fede.
Paolo di Tarso, Cirillo e Metodio, Benedetto, Brigida di Svezia, Caterina
da Siena, Francesco d'Assisi, Edith Stein e l'elenco potrebbe continuare
a lungo citando i santi le cui opere e il cui insegnamento costituiscono
a tutt'oggi un patrimonio vivo e fecondo per tante persone. Come non ricordare
i tanto missionari che partiti dall'Europa, hanno speso la vita in tante
parti del mondo per annunciare il Vangelo? Come non citare il pensiero
e il ruolo del papato in merito alle grandi questioni etiche e dottrinali?
E la memoria porta a considerare l'arte, la letteratura, il sapere che
l'ispirazione religiosa ha promosso e generato: il monachesimo, la trascrizione
dei testi classici, i martiri, le cattedrali, le scuole episcopali e palatine,
un'elaborazione pittorica sconfinata, il canto gregoriano
Una carrellata storica a volte mal digerita sui banchi di scuola, a volte
dalla stessa scuola relegata nell'oblio ma che emerge nella nostra riflessione
in tutta la sua bellezza e profondità.
Grande stupore ha suscitato in noi allora la lettura della bozza del Preambolo
della futura Costituzione UE, presentata dall'organo di presidenza della
Convenzione presieduta da Giscard d'Estaing. Ci siamo sentiti profondamente
offesi, oltre che delusi, come cittadini europei nell'apprendere che,
secondo il testo della bozza, la millenaria vicenda storica di popoli
che hanno abitato l'Europa sia stata sintetizzata in un volo che va "dalle
civiltà ellenica e romana" alle "correnti filosofiche
dei Lumi", mentre l'irrinunciabile e consistente spazio che va dall'avvento
del cristianesimo al Medio Evo - e nel quale oggi milioni di cittadini
europei si riconoscono - appare semplicemente segnato nel testo "dallo
slancio spirituale che l'ha percorso e le cui tracce sono presenti nel
suo patrimonio". Troppo poco. Il cristianesimo ha contato e conta
molto, molto di più per la nostra Europa. Noi non accettiamo per
una questione di verità storica e siamo fortemente preoccupati
del tentativo di nascondere una Storia che ci appartiene ma che ancor
più appartiene al patrimonio dell'umanità. Nel nostro piccolo,
nel nostro Grest cercheremo di dirlo ai ragazzi che ci sono affidati nella
speranza che i padri della costituzione abbiano ad accogliere le rimostranze
espresse ripetutamente anche dal papa. L'Europa sarà tale se avrà
il coraggio di riconoscere le proprie radici cristiane. Altrimenti con
le radici avremo sepolto anche l'Europa.
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