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L'esperienza prosegue e si arricchisce L'esperienza prosegue e si arricchisce E' chiamato doposcuola per intenderci ma il titolo è riduttivo. L'Associazione Famiglie Santo Stefano e la Parrocchia e l'Oratorio, nel promuovere l'iniziativa avevano in mente un obiettivo ben più ampio. Una attività educativa il più possibile completa fondata essenzialmente sul volontariato. Si pensava una relazione familiare tra volontari e ragazzi, ad una stretta collaborazione con la famiglia e la scuola pubblica, a proposte religiose, culturali, sportive, ludiche. La lettura del giornale "Popotus", la visita artistica ai momenti locali. Cosa è stato fatto? Tanto. Soprattutto in riferimento alla difficoltà di avviare un'avventura simile. Un plauso particolare va' dato a quel ristretto gruppetto operativo di volontari che hanno preso a cuore la responsabilità del coordinamento. Le famiglie che hanno aderito possono contare su un servizio che provvede a prelevare i bambini all'uscita della scuola e li accudisce fino all'ora desiderata. In tutta flessibilità per permettere ai ragazzi di stare con i genitori non appena il lavoro loro lo consente. Alcuni volontari hanno poi competenze professionali che consentono lo svolgimento di programmi scolastici di recupero differenziato. Nove sono i bambini attualmente iscritti e recente è la disponibilità di alcuni studenti delle scuole superiori e universitarie che hanno dato un'ora e mezza alla settimana. Così sono 15 i volontari che si alternano. Mentre si stanno intensificando i contatti con le insegnanti della scuola, partirà a breve una collaborazione con la Cooperativa Altana che è stata interpellata essendo stata accolta dalla Regione Lombardia la richiesta di un finanziamento. L'"Altana" svilupperà un laboratorio teatrale al sabato pomeriggio che si concluderà con uno spettacolo nell'ambito della prossima "Festa della Famiglia". La collaborazione proseguirà poi all'interno del Grest di Giugno. |
La catechesi dei giovani tra "Gaudium et Spes" e "Lumen Gentium" Magari il problema della catechesi dei giovani nelle nostre parrocchie fosse solo quello del "quanti sono?"! In realtà è anche quello del: "di che cosa si parla?". In effetti i giovani, cioè i ragazzi della maturità e quelli dei corsi universitari, che frequentano la catechesi settimanale sono pochi, troppo pochi. Sette o otto in tutto e con una frequenza discontinua. Ma, al di là del numero, il dramma è anche l'argomento! Per cui tematiche "troppo impegnative" rischiano di allontanare anche quelli. Come è lontano l'ideali dei giovani che vanno ad importunare il sacerdote per sete di sapere e di confronto! Ma vale la pena correre il rischio e, pochi o tanti, quest'anno dopo aver letto insieme la "Lumen Gentium", il documento conciliare sulla Chiesa, i giovani stanno affrontando un'altra delle quattro costituzioni conciliari: la "Gaudium et Spes" concernente la relazione tra Chiesa e il mondo contemporaneo. Una lettura che si è accompagnata per mesi con una introduzione sul significato e sul ruolo dei concilii nella storia della Chiesa e sullo svolgersi del Concilio Vaticano II in particolare. Potrà sembrare strano ma la sensazione è che questi nostri giovani, come penso tanti loro coetanei, siano praticamente digiuni dell'argomento. E dire che il Vaticano II è stato ed è un punto cardine della storia e del magistero della chiesa cattolica. D'altra parte anche il mondo degli adulti, troppo spesso, appare spiazzato su tali tematiche. Questi giovani meritano l'accompagnamento e l'affetto di tutta la comunità a che si preparino nel migliore dei modi a testimoniare da adulti cristiani la loro fede nella società di domani. Per sono loro il domani della nostra comunità! |
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