Si è tenuto, dal 23 al 25 gennaio scorso, l'Incontro mondiale
delle famiglie cristiane. Relazioni teologiche, racconti di esperienze,
celebrazioni liturgiche hanno scandito l'assemblea composta da oltre mille
delegati provenienti da tutto il mondo. "Viviamo in un tempo - si
legge nel messaggio finale - in cui i problemi come il terrorismo, la
guerra, la fame, generano un senso diffuso di paura che è anche
dentro le nostre case. Ma la famiglia può essere la Buona Notizia
in grado di vincere questa paura". Il messaggio formula richieste
ben precise. Ai politici è chiesto di "difendere e promuovere
la vita dal suo concepimento fino alla morte naturale", e nello stesso
tempo di adoprarsi concretamente "per una giusta distribuzione delle
risorse nella società". Demografi ed economisti sono invitati
a "dire la verità sulla questione della crescita della popolazione".
Ma c'è una richiesta anche a vescovi e parroci: "La famiglia
sia una priorità; non si stendano più piani pastorali che
non guardano a questo punto di riferimento".
A chiusura dei lavori, il Papa si è collegato via satellite e ha
rivolto ai delegati il suo atteso discorso. "Patrimonio dell'umanità".
"Missione sublime". "Tesoro meraviglioso". L'anziano
Papa da fondo agli aggettivi che esprimono la bellezza per parlare della
famiglia. E lo fa attingendo a una sapienza maturata - come lui stesso
racconta - non da una riflessione astratta, ma da una condivisione di
vita con tante coppie di sposi iniziata fin dai primi anni di sacerdozio
a Cracovia e proseguita in ogni angolo del mondo durante questi 25 anni
di pontificato. E' stato un messaggio interamente in positivo quello che
Giovanni Paolo II ha affidato alle famiglie del nuovo millennio. Quasi
a suggerire che non bastano le lamentazioni per riportare la famiglia
al centro della società. "Coniugi cristiani - ha detto il
Papa - nella vostra comunione di vita e di amore, nel vostro dono reciproco
e nella accoglienza generosa dei figli, siate in Cristo luce del mondo.
Accogliete pienamente, senza riserve, l'amore che nel sacramento del matrimonio
Iddio vi dona per primo e con il quale vi rende capaci di amare. Rimanete
sempre ancorati a questa certezza, la sola che può dare senso,
forza e gioia alla vostra vita: l'amore di Cristo non si allontanerà
mai da voi".
Non si tratta di un amore qualsiasi. "La grazia che avete ricevuto
nel matrimonio e che permane nel tempo - ha continuato il Papa - proviene
dal cuore trafitto del Redentore, che sull'altare della Croce si è
immolato per la Chiesa, sua sposa, andando incontro alla morte per la
salvezza di tutti". E' una misura alta, quella che il Papa ripropone,
non sempre facile da realizzare. Giovanni Paolo II cita espressamente
le insidie, le tensioni, le stesse sofferenze che possono nascere dentro
la vita di coppia. Ma c'è una parola particolare di speranza per
chi è in difficoltà: il primo miracolo di Gesù è
un segno di vicinanza a due sposi che sperimentano proprio una di queste
situazioni. "Nel vostro cammino non siete soli - ha detto il Papa
-. Con voi è sempre presente e operante Gesù". Forti
di questa certezza sarà più facile far riscoprire al mondo
la centralità di questa esperienza umana. "La famiglia fondata
sul matrimonio - ha ammonito il Papa - è patrimonio dell'umanità,
è un bene grande e sommamente apprezzabile, necessario per la vita,
lo sviluppo e il futuro dei popoli. La famiglia, quale formatrice per
eccellenza di persone, è indispensabile per una vera ecologia umana".
Una verità che è anche responsabilità. "Raccomando
a voi, care famiglie cristiane - ha continuato Giovanni Paolo II - di
testimoniare con la vita di ogni giorno che, pur tra tante difficoltà
ed ostacoli, è possibile vivere in pienezza il matrimonio come
esperienza colma di senso e come 'buona notizia' per gli uomini e le donne
del nostro tempo. Siate protagonisti nella Chiesa e nel mondo: è
una necessità che sgorga dallo stesso matrimonio che avete celebrato,
dal vostro essere chiesa domestica, dalla missione coniugale".
E' un compito che passa attraverso una strada precisa. "Cari sposi
cristiani - ha concluso il Papa - non dimenticate che la preghiera in
famiglia è garanzia di unità in uno stile di vita coerente
con la volontà di Dio".
Infine l'annuncio del prossimo appuntamento: il quinto incontro mondiale
delle famiglie si terrà a Valencia, in Spagna, nel 2006.
Per noi, famiglie cristiane di Casalmaggiore, le parole del Papa sono
di incoraggiamento e di stimolo a non cedere mai alla paura e alla viltà,
a non sentirci mai spiazzate dalla mentalità dominante, ma a rinnovare
ogni giorno l'amore di Gesù per noi, che si fa visibile dentro
la Chiesa e negli autentici rapporti di amicizia con le persone e le famiglie
che ci è donato di incontrare.
Giovanna Pellizzoni
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