Una mamma chiede di parlare con il prete dell'oratorio per ricevere qualche spiegazione.
Un paio di premesse.
- E voi genitori cosa volete? L'oratorio è al servizio dei genitori e delle famiglie della parrocchia. E' la famiglia, infatti, la prima cellula educativa delle nuove generazioni e come tale è insostituibile. Il prete, il catechista, l'allenatore, l'economo, il barista, il manutentore sono tutte figure che la parrocchia mette al servizio della famiglia per aiutarla, ciascuno a proprio titolo, nella difficile arte dell'educare. In tal senso allora, non solo il prete, ma i genitori stessi sono tenuti a lasciarsi interrogare da una domanda analoga: "Voi genitori cosa volete fare dell'oratorio?".
- Parlare da ultimo arrivato. L'oratorio vive in un contesto storico e ambientale. L'oratorio in astratto vive solo nella saggistica. Il "Maffei" ha una sua storia che si intreccia con il tessuto delle strade di una cittadina della quale respira la mentalità e la cultura. Il prete è sempre l'ultimo arrivato e come tale deve porsi. Non deve tacere ma nulla di dogmatico esce dalla sua bocca. Ha una sua visuale, una sua formazione, un suo carisma e questi vengono messi in gioco. Chi ha responsabilità in Oratorio , e anche i genitori ne devono avere, gioca le proprie carte. A vincere la partita devono essere i ragazzi.
La risposta
Cominciamo dalla conclusione cui il don vuole arrivare:
"Ai genitori, per l'Oratorio, chiedo innanzitutto una presenza di relazione"
Cara mamma;
PRESENZA!
Si può fare Oratorio anche senza venirci mai! Con la preghiera, con il sostegno morale (anche economico, perché no!), interessandosi di esso. Ma oratorio si fa standoci. Lo so che devi stirare, che devi andare a lavorare, che devi fare la spesa etc. etc. ma permetti che ti dica che in mezzo a queste cose devi metterci anche che devi stare con tuo figlio. Quindi se scegli l'Oratorio come ambiente che possa essere utile a tuo figlio devi venire un po' in Oratorio. Non hai tempo? Scegli altre strade che possono aiutarti nell'educare tuo figlio? Beh, l'oratorio non è la Messa, si può educare un figlio anche senza l'Oratorio. L'importante è che tu con tuo figlio ci stia. Non puoi delegare la scuola, il basket e la danza classica e nemmeno l'Oratorio a stare con tuo figlio. E se tuo figlio devi continuamente mandarlo a destra e a sinistra perché hai da fare, e se la scuola te lo fagocita e non te lo fa più vedere, arrabbiati! Con la scuola, con il governo, con il mondo di oggi ma ricordati che con tuo figlio ci devi stare. Se credi di educare un figlio senza starci insieme, per me ti sbagli. E' la fine dell'educare, Speriamo anche non la fine di tuo figlio e della famiglia. Ma anche un'Oratorio senza più genitori non è più un oratorio: diventa l'istituto di Madre Teresa: non raccogliamo moribondi, ma figli nelle ore (tante) del loro vivere da orfani.
Cara mamma,
LA RELAZIONE!
In oratorio ci potrai stare tutto sommato poco. Neanche un'ora al giorno, neanche tutti i giorni. Forse per interno in qualche giornata particolare durante l'anno. Ma non è la quantità ma la qualità di una presenza in oratorio ciò che conta. Stare in oratorio seduta ad un tavolino a gustare un caffè ha un valore sicuramente, ma non un gran valore. Stare in oratorio far giocare a palla tuo figlio coinvolgendo nello stesso gioco i figli dei tuoi compagni di gioco di un tempo per amalgamarli con i figlio di chi non sai ha un valore enorme. Dieci minuti così fanno più di mille caffè gustati isolati al tavolino del bar magari lamentandosi del pasticcio che fanno i ragazzi all'intorno. E s e hai un po' di coraggio prova a rapportarti anche con i ragazzi un po' più grandi. E' una prova difficile ma non lamentarti, tu e io li abbiamo resi così con il mito dell'autoeducazione e del consumismo. A scoprirai che anche il mondo dell'adolescenza è carico di valori e buoni sentimenti nonostante che le logiche perverse delll'ipererotismo, dello spinello e del mito dello sballo ad ogni costo tentino di sbranarselo via. E non dirmi che non sei capace di stabilire questa relazione. Provaci perché un giorno i tuoi figli raggiungeranno la fatidica età e tu con loro dovrai parlare e farli parlare per poterli ascoltare!
Cara mamma,
INNANZITUTTO una presenza di relazione.
Innanzitutto perché ogni tipo di presenza che si mette in un'ottica di servizio e di collaborazione verso i giovani è preziosa. Se con i ragazzi ti è difficile dialogare o giocare, anche la tua presenza con la scopa in mano per dare decoro agli ambienti è preziosa, o la tua presenza ai fornelli per donare un momento di convivialità è un tesoro da custodire. Innanzitutto la relazione con i ragazzi ma anche una miriade di altre forme di presenza tutte care, tutte gradite, tutte necessarie.
Cara mamma, mi ha fatto un piacere immenso questa tua domanda. Rivela interessamento, voglia di partecipare. Ma forse, davvero, era meglio non rispondere e rimandare la richiesta. "E tu genitore cosa dovresti fare per l'oratorio?" Rimandarti la domanda per starti ad ascoltare.