"Attività cui abbiamo aderito"



In visita alla mostra "La Rosa Bianca, volti di un'amicizia

(mercoledì 18 gennaio 2006)

Mercoledì 18 gennaio: don Davide e un gruppo di ragazzi e di ragazze visita la mostra "La Rosa Bianca: volti di un'amicizia.
Il 22 febbraio 1943 Christoph Probst, Hans e Sophie Scholl, tre giovani del gruppo tedesco «La Rosa Bianca», furono processati e condannati a morte. La loro colpa era stata quella di aver distribuito nell’Università di Monaco dei volantini in cui esprimevano la condanna del nazismo e incitavano il popolo tedesco a riprendersi la loro libertà. A questo processo ne seguirono altri, fino all’aprile del 1945, segno che il nazismo tentò in tutti i modi di estirpare l’anelito di libertà di cui aveva preso coscienza quel gruppo di giovani, fino ad esprimerlo pubblicamente a rischio della vita. L’esperienza dei giovani della Rosa Bianca è molto significativa, perché la loro opposizione al nazismo nasce da una intensa e partecipata passione alla vita. Ognuno di questi giovani infatti porta nel cuore un grande amore alla realtà: lo vive nel contatto con la natura, nella lettura di testi, soprattutto di quelli che il nazismo proibisce, nell’ascolto della musica, nelle varie forme di espressione artistica. E’ da questo amore che nasce la loro amicizia, un legame in cui ognuno partecipa all’altro le sue scoperte. I giovani della Rosa Bianca furono amici perché condivisero la stessa passione di vita. Da qui nacque la loro opposizione al nazismo, dal fatto che lo trovarono nemico dell’esperienza umana che vivevano. Avrebbero potuto tenere per loro stessi il giudizio negativo che si erano fatti sul nazismo, ma non lo fecero perché più forte del «sopravvivere» fu il desiderio di scuotere il popolo tedesco dal suo torpore, di incitarlo alla ribellione. Decisero così di diffondere i loro giudizi con dei volantini. Ne scrissero e distribuirono sei; l’ultimo all’Università di Monaco di Baviera fu quello che costò a tre di loro la cattura, il processo e la condanna a morte. Da qui la repressione del nazismo si scatenò in tutta la sua furia. Quei ragazzi erano colpevoli di aver usato la ragione, era per questo che la loro attività fu giudicata dalla Gestapo di una pericolosità estrema, tanto da farli condannare alla pena capitale.
>Vorrei aprire il mio spazio, ringraziando tutti i presenti alla cena-rimpatriata di sabato 21.01.06. Eravamo perfettamente 70 persone e non nascondo l'emozione di aver ritrovato tanti vecchi amici seduti alla stessa tavola. Ne è passato di tempo da una così numerosa rimpatriata, ma sono bastate alcune ricariche telefoniche e la pazienza di un gruppo di ragazzi per fare pulsare ancora una volta il vecchio “cuore oratoriale”. Non che questo si sia mai interrotto, ma diciamo che negli ultimi anni è stato colpito da diversi infarti. Infarti che stiamo cercando di curare, coinvolgendo più gente possibile (alcuni giovani ci hanno già dato la disponibilità per organizzare la festa di Carnevale) per rendere l'ambiente Oratorio quello di una volta. Per questo allora ringrazio prima di tutto Don Davide che ci ha sostenuti sino adesso, le famiglie che ci hanno preparato da mangiare, la Gabri e il Dome che hanno animato la serata con un mini-concerto. Ma soprattutto, vorrei ringraziare i presenti alla cena e dirgli che sabato è stato solo l'inizio di un lungo cammino che avrà in programma tantissime altre iniziative per tutte le classi d'età. GRAZIE, (Antonio)

La cena - rimpatriata dei giovani del Maffei

(sabato 21 gennaio 2006)


(giovedì 28 gennaio 2006)

Gli educatori dell'ACR, i ragazzi e i loro genitori hanno dato vita ad una serata di amicizia. I ragazzi con gli educatori hanno iniziato le attività alle 17 predisponendo dei segni, da presentare alla S. Messa del giorno successivo, con i quali chiudere il mese di gennaio dedicato al tema della pace secindo le inicazione di papa Benedetto XVI. Alle 19 la cena a base di pizza e poi il grande show del mago magone (Antonio) e della sua equipe (Luca, Claudia, Francesco, Massimo)
Occorre riscoprire le nostre tradizioni. Anche il gesto della benedzione della gola, liberato da ogni idea di magia, è testimonianza della fede che i nostri padri ci hanno tramandato e che noi non abbiamo il diritto di sciupare.
Il martire Biagio è ritenuto dalla tradizione vescovo della comunità di Sebaste in Armenia al tempo della "pax" costantiniana. Il suo martirio, avvenuto intorno al 316, è perciò spiegato dagli storici con una persecuzione locale dovuta ai contrasti tra l'occidentale Costantino e l'orientale Licinio. Nell'VIII secolo alcuni armeni portarono le reliquie a Maratea (Potenza), di cui è patrono e dove è sorta una basilica sul Monte San Biagio. Il suo nome è frequente nella toponomastica italiana - in provincia di Latina, Imperia, Treviso, Agrigento, Frosinone e Chieti - e di molte nazioni, a conferma della diffusione del culto. Avendo guarito miracolosamente un bimbo cui si era conficcata una lisca in gola, è invocato come protettore per i mali di quella parte del corpo. A quell'atto risale il rito della "benedizione della gola", compiuto con due candele incrociate. (Avvenire)


S. Messa di San Biagio

(venerdì 3 febbraio 2006)


Giornata per la Vita

(Sabato 4 febbraio 2006)

Veglia di preghiera e testimonianza presso l'Auditorium di Viadana in preparazione alla 28a Giornata Nazionale per la Vita ". Abbiamo partecipato: siamo contro l'aborto ed ogni attacco che rende la vita disponibile all'arbitrio umano.
Vanno valorizzati quegli aspetti della stessa legge 194, che si pongono sul versante della tutela della maternità e dell’aiuto alle donne che si trovano in difficoltà di fronte ad una gravidanza. Davanti alla piaga dell’aborto tutti siamo chiamati a fare ogni sforzo per aiutare le donne ad accogliere la vita.
Se nel cuore cerchi la libertà e aspiri alla felicità, rispetta la vita, sempre e a ogni costo".

Il Consiglio Episcopale Permanente della CEI

La Festa della Neve del CSI (Comitato di Cremona) si è svolta a Spiazzi di Gromo. Questo il programma della giornata: Ore 9,30 Arrivo a Spiazzi; Ore 9,45. Per Piccoli (fino a 6 anni): giochi motori sulla neve; per Bambini (6-9 anni): giochi di gruppo e di abilità sulla neve (giochi nuovi!!!); per Ragazzi (9-14 anni): percorso di abilità sulla neve e nel bosco e …sugli alberi; per giovani e adulti: Escursione a piedi o con racchette da neve. Ore 12,30 Pranzo; Ore 13,30 Per tutti: discese con bob e palette, sci di discesa, sci di fondo, pattinaggio, percorso-avventura, escursione all'alpeggio, esercitazione con cane da valanga. Ore 16,30 S. Messa. Ore 17,30 Saluti e partenze. Nella fotografia, Lica riceve dal vicepresidente provinciale il gagliardetto ricordo


Festa della neve

(domenica 12 febbraio 2006)


Camille Eid

(Martedì 21 febbraio 2006)

Pubblico incontro sul tema: "Cristianesimo e Islam" organizzato dal gruppo "Tipi Loschi" di Canneto sull'Oglio, con la presenza di Camille Eid e Mauro Faverzani.

CAMILLE EID, giornalista libanese collaboratore di «Avvenire» e «Mondo e Missione». È autore di vari libri e ricerche sul mondo arabo e islamico. Autore di "Cento domande sull'islam" (ed. MARIETTI, € 13,00 - 226 pagine).
MAURO FAVERZANI, giornalista radiofonico già corrispondente di "Avvenire". Autore di «Carlo I d'Asburgo, un Imperatore santo. Una biografia spirituale» (Il Cerchio-Iniziative Editoriali, Rimini, pp. 129, € 14).

Canneto sull'Oglio, 21 FEBBRAIO 2006


"Il Duomo di Santo Stefano. Arte e storia nelle nostre chiese (II)". Relatori: Ing. cav. Enrico Cirani e prof.ssa Adelaide Donzelli. Si tratta del secondo degli appuntamenti organizzati dalla Parrocchia di Santo Stefano per illustrare il proprio patrimonio storico e artistico.

Giovedì 23 febbraio 2006
ore 21.00 - ""S. Chiara" in Via Formis, 4"



Il Duomo di Santo Stefano

(giovedì 23 febbraio 2006)


Il tavolo dei relatori

(Giovedì 3 marzo 2006)

Pubblico incontro sul tema: "Islam e occidente, il ruolo della religione nelle democrazie" organizzato dal Circolo culturale S. Omobono

MAGDI ALLAM, vice direttore del Corriere della Sera.
MONS. RINO FISICHELLA, rettore magnifico della Pontificia Università Lateranense.
ROBERTO DE MATTEI, vice direttore del CNR
LUCA GALANTINI, Incaricato di diritto internazionale all'Università "La Sapienza" di Roma
Moderatore: Roby Ronza, giornalista

Cremona, Palazzo Cittanova, 3 MARZO 2006