LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Is 6,1-2a.38
Eccomi, manda me!
Dal libro del profeta Isaia
Nell'anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto
su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il
tempio. Attorno a lui stavano dei serafini, ognuno aveva sei ali;
con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due
volava. Proclamavano l'uno all'altro:
«Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti.
Tutta la terra è piena della sua gloria».
Vibravano gli stipiti delle porte alla voce di colui che gridava,
mentre il tempio si riempiva di fumo. E dissi:
«Ohimè! Io sono perduto,
perché un uomo dalle labbra impure io sono
e in mezzo a un popolo dalle labbra impure io abito;
eppure i miei occhi hanno visto il re, il Signore degli eserciti».
Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano
un carbone ardente che aveva preso con le molle dall'altare. Egli
mi toccò la bocca e mi disse:
«Ecco, questo ha toccato le tue labbra,
perciò è scomparsa la tua iniquità e il tuo
peccato è espiato».
Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò
e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi,
manda me!«».
Salmo Responsoriale
Cantiamo al Signore davanti ai suoi angeli
Dal Salmo 137
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
A te voglio cantare davanti agli angeli,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome
per la tua fedeltà e la tua misericordia:
hai reso la tua promessa più grande di ogni fama.
Nel giorno in cui t'ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
Ti loderanno, Signore, tutti i re della terra
quando udranno le parole della tua bocca.
Canteranno le vie del Signore,
perché grande è la gloria del Signore.
Il Signore completerà per me l'opera sua.
Signore, la tua bontà dura per sempre:
non abbandonare l'opera delle tue mani.
Seconda Lettura 1 Cor 15,1-11
Così predichiamo e così avete creduto.
Vi rendo noto, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato e che voi
avete ricevuto, nel quale restate saldi, e dal quale anche ricevete
la salvezza, se lo mantenete in quella forma in cui ve l'ho annunziato.
Altrimenti, avreste creduto invano!
Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto:
che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo
le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno
secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una
sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni
sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli.
Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. Io infatti
sono l'infimo degli apostoli, e non sono degno neppure di essere
chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di
Dio.
Per grazia di Dio però sono quello che sono, e la sua grazia
in me non è stata vana; anzi ho faticato più di
tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è
con me. Pertanto, sia io che loro, così predichiamo e così
avete creduto.
Vangelo Lc 5,1-11
Lasciato tutto, seguirono Gesù.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di
Genesaret e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola
di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano
scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone,
e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise
ad ammaestrare le folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il
largo e calate le reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro,
abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla
tua parola getterò le reti». E avendolo fatto, presero
una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. Allora
fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli.
Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi
affondavano.
Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di
Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me che sono
un peccatore». Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti
quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto;
così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che
erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere;
d'ora in poi sarai pescatore di uomini». Tirate le barche
a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
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