Veglia pasquale nella notte santa
ANNUNZIO PASQUALE
Il preconio (o "Exsultet"), solenne e gioioso annunzio
della Pasqua, viene letto dal diacono o dal sacerdote. È
proposto in due forme: una lunga ed una breve. per la forma breve
si tralascino le parti incluse tra parentesi [...].
Esulti il coro egli angeli, esulti l'assemblea celeste: un inno
di gloria saluti il trionfo del Signore risorto. Gioisca la terra
inondata da così grande splendore; la luce del Re eterno
ha vinto le tenebre del mondo. Gioisca la madre Chiesa, splendente
della gloria del suo Signore, e questo tempio tutto risuoni per
le acclamazioni del popolo in festa. [E voi, fratelli carissimi,
qui radunati nella solare chiarezza di questa nuova luce, invocate
con me la misericordia di Dio onnipotente. Egli che mi ha chiamato,
senza alcun merito, nel numero dei suoi ministri, irradi il suo
mirabile fulgore, perché sia piena e perfetta la lode di
questo cero.]
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
In alto i nostri cuori.
Sono rivolti al Signore.
Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
cosa buona e giusta.
veramente cosa buona e giusta esprimere con il canto l'esultanza
dello spirito, e inneggiare al Dio invisibile, Padre onnipotente,
e al suo unico Figlio, Gesù Cristo nostro Signore. Egli
ha pagato per noi all'eterno Padre il debito di Adamo, e con il
sangue sparso per la nostra salvezza ha cancellato la condanna
della colpa antica. Questa è la vera Pasqua, in cui è
ucciso il vero Agnello, che con il suo sangue consacra le case
dei fedeli. Questa è la notte in cui hai liberato i figli
di Israele, nostri padri, dalla schiavitù dell'Egitto,
e li hai fatti passare illesi attraverso il Mar Rosso. Questa
è la notte in cui hai vinto le tenebre del peccato con
lo splendore della colonna di fuoco. Questa è la notte
che salva su tutta la terra i credenti nel Cristo dall'oscurità
del peccato e dalla corruzione del mondo, li consacra all'amore
del Padre e li unisce nella comunione dei santi. Questa è
la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte, risorge
vincitore dal sepolcro. [Nessun vantaggio per noi essere nati,
se lui non ci avesse redenti.] O immensità del tuo amore
per noi! O inestimabile segno di bontà: per riscattare
lo schiavo, hai sacrificato il tuo Figlio! Davvero era necessario
il peccato di Adamo, che è stato distrutto con la morte
del Cristo. Felice colpa, che meritò di avere un così
grande redentore! [O notte beata, tu sola hai meritato di conoscere
il tempo e l'ora in cui Cristo è risorto dagli inferi.
Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà
come il giorno, e sarà fonte di luce per la mia delizia.]
Il santo mistero di questa notte sconfigge il male, lava le colpe,
restituisce l'innocenza ai peccatori, la gioia agli afflitti.
[Dissipa l'odio, piega la durezza dei potenti, promuove la concordia
e la pace.] O notte veramente gloriosa, che ricongiunge la terra
al cielo e l'uomo al suo creatore! In questa notte di grazia accogli,
Padre santo, il sacrificio di lode, che la Chiesa ti offre per
mano dei suoi ministri, nella solenne liturgia del cero, frutto
del lavoro delle api, simbolo della nuova luce. [Riconosciamo
nella colonna dell'Esodo gli antichi presagi di questo lume pasquale
che un fuoco ardente ha acceso in onore di Dio. Pur diviso in
tante fiammelle non estingue il suo vivo splendore, ma si accresce
nel consumarsi della cera che l'ape madre ha prodotto per alimentare
questa preziosa lampada.] Ti preghiamo, dunque, Signore, che questo
cero, offerto in onore del tuo nome per illuminare l'oscurità
di questa notte, risplenda di luce che mai si spegne. Salga a
te come profumo soave, si confonda con le stelle del cielo. Lo
trovi acceso la stella del mattino, questa stella che non conosce
tramonto: Cristo, tuo Figlio, che risuscitato dai morti fa risplendere
sugli uomini la sua luce serena e vive e regna nei secoli dei
secoli.
Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Tutti spengono le candele e si siedono per ascoltare le letture.
Prima di iniziare la lettura della parola di Dio, il sacerdote
si rivolge all'assemblea:
Fratelli carissimi, dopo il solenne inizio della Veglia, ascoltiamo
ora in devoto raccoglimento la Parola di Dio. Meditiamo come nell'antica
alleanza Dio salvò il suo popolo e, nella pienezza dei
tempi, ha inviato il suo Figlio per la nostra redenzione. Preghiamo
perché Dio nostro Padre conduca a compimento quest'opera
di salvezza incominciata con la Pasqua.
PRIMA LETTURA
Gen 1,1 - 2,2 forma breve 1,1. 26-31a
Dal libro della Genesi
[In principio Dio creò il cielo e la terra.] La terra era
informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito
di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: "Sia la luce!".
E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò
la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre
notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno. Dio disse: "Sia
il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle
acque". Dio fece il firmamento e separò le acque,
che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento.
E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo.
E fu sera e fu mattina: secondo giorno. Dio disse: "Le acque
che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia
l'asciutto". E così avvenne. Dio chiamò l'asciutto
terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona.
E Dio disse: "La terra produca germogli, erbe che producono
seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il
seme, ciascuno secondo la sua specie". E così avvenne:
la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna
secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con
il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona.
E fu sera e fu mattina: terzo giorno. Dio disse: "Ci siano
luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla
notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli
anni le servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare
la terra". E così avvenne: Dio fece le due luci grandi,
la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare
la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per
illuminare la terra e per regolare giorno e notte e per separare
la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona. E fu sera
e fu mattina: quarto giorno. Dio disse: "Le acque brulichino
di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al
firmamento del cielo". Dio creò i grandi mostri marini
e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque,
secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro
specie. E Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: "Siate
fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli
si moltiplichino sulla terra". E fu sera e fu mattina: quinto
giorno. Dio disse: "La terra produca esseri viventi secondo
la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo
la loro specie". E così avvenne: Dio fece le bestie
selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria
specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio
vide che era cosa buona. [E Dio disse: "Facciamo l'uomo a
nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del
mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie
selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra".
Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò;
maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro:
"Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela
e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni
essere vivente, che striscia sulla terra". Poi Dio disse:
"Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è
su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che
produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche,
a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano
sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo
ogni erba verde". E così avvenne. Dio vide quanto
aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.] E fu sera e fu mattina:
sesto giorno. Così furono portati a compimento il cielo
e la terra e tutte le loro schiere. Allora Dio, nel settimo giorno
portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò
nel settimo giorno da ogni suo lavoro.
SALMO RESPONSORIALE
Sal 103/104
Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.
Benedici il Signore, anima mia,
Signore, mio Dio, quanto sei grande!
Rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto.
Hai fondato la terra sulle sue basi,
mai potrà vacillare.
L'oceano l'avvolgeva come un manto,
le acque coprivano le montagne.
Fai scaturire le sorgenti nelle valli
e scorrono tra i monti.
Al di sopra dimorano gli uccelli del cielo,
cantano tra le fronde.
Dalle tue alte dimore irrighi i monti,
con il frutto delle tue opere sazi la terra.
Fai crescere il fieno per gli armenti
e l'erba al servizio dell'uomo.
Quanto sono grandi, Signore, le tue opere!
Tutto hai fatto con saggezza,
la terra è piena delle tue creature.
Benedici il Signore, anima mia.
oppure
Sal 32/33
Della grazia del Signore è piena la terra.
Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama il diritto e la giustizia,
della sua grazia è piena la terra.
Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
Come in un otre raccoglie le acque del mare,
chiude in riserve gli abissi.
Beata la nazione il cui Dio è il Signore,
il popolo che si è scelto come erede.
Il Signore guarda dal cielo,
egli vede tutti gli uomini.
L'anima nostra attende il Signore,
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Signore, sia su di noi la tua grazia,
perché in te speriamo.
SECONDA LETTURA
Gen 22, 1-18 forma breve 22, 1-2. 9a. 10-13. 15-18
Dal libro della Genesi
[In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: "Abramo,
Abramo!". Rispose: "Eccomi!". Riprese: "Prendi
tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, va' nel territorio
di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò".]
Abramo si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese
con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna
per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli
aveva indicato. Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e
da lontano vide quel luogo. Allora Abramo disse ai suoi servi:
"Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin lassù,
ci prostreremo e poi ritorneremo da voi". Abramo prese la
legna dell'olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese
in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutt'e due insieme.
Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: "Padre mio!".
Rispose: "Eccomi, figlio mio". Riprese: "Ecco qui
il fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per l'olocausto?".
Abramo rispose: "Dio stesso provvederà l'agnello per
l'olocausto, figlio mio!". Proseguirono tutt'e due insieme;
così [arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui
Abramo costruì l'altare, collocò la legna,] legò
il figlio Isacco e lo depose sull'altare, sopra la legna. [Poi
Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio.
Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse:
"Abramo, Abramo!". Rispose: "Eccomi!". L'angelo
disse: "Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli
alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo
figlio, il tuo unico figlio". Allora Abramo alzò gli
occhi e vide un ariete impigliato con le corna in un cespuglio.
Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto
invece del figlio.] Abramo chiamò quel luogo: "Il
Signore provvede", perciò oggi si dice: "Sul
monte il Signore provvede". [L'angelo del Signore chiamò
dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: "Giuro per
me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo
e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio, io ti
benedirò con ogni benedizione e renderò molto numerosa
la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia
che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà
delle città dei nemici. Saranno benedette per la tua discendenza
tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla
mia voce".]
SALMO RESPONSORIALE
Sal 15/16
Proteggimi, o Dio, in te mi rifugio.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre innanzi a me il Signore,
sta alla mia destra, non posso vacillare.
Di questo gioisce il mio cuore,
esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,
né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena nella tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
TERZA LETTURA
Es 14,15 - 15,1
Dal libro dell'Esodo
In quei giorni, il Signore disse a Mosè: "Perché
gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino.
Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo,
perché gli Israeliti entrino nel mare all'asciutto. Ecco
io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino
dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto
il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. Gli Egiziani
sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia
gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri".
L'angelo di Dio, che precedeva l'accampamento d'Israele, cambiò
posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse
e dal davanti passò indietro. Venne così a trovarsi
tra l'accampamento degli Egiziani e quello d'Israele. Ora la nube
era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la
notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri
durante tutta la notte. Allora Mosè stese la mano sul mare.
E il Signore durante tutta la notte, risospinse il mare con un
forte vento d'oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero.
Gli Israeliti entrarono nel mare asciutto, mentre le acque erano
per loro una muraglia a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono
con tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri,
entrando dietro di loro in mezzo al mare. Ma alla veglia del mattino
il Signore dalla colonna di fuoco e di nube gettò uno sguardo
sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote
dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle.
Allora gli Egiziani dissero: "Fuggiamo di fronte a Israele,
perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!".
Il Signore disse a Mosè: "Stendi la mano sul mare:
le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro
cavalieri". Mosè stese la mano sul mare e il mare,
sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre
gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li
travolse così in mezzo al mare. Le acque ritornarono e
sommersero i carri e i cavalieri di tutto l'esercito del faraone,
che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò
neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull'asciutto
in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro una muraglia
a destra e a sinistra. In quel giorno il Signore salvò
Israele dalla mano degli Egiziani e Israele vide gli Egiziani
morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la
quale il Signore aveva agito contro l'Egitto e il popolo temette
il Signore e credette in lui e nel suo servo Mosè. Allora
Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore
e dissero:
SALMO RESPONSORIALE
Es 15,1-6.17-18
Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria.
"Voglio cantare in onore del Signore:
perché ha mirabilmente trionfato,
ha gettato in mare cavallo e cavaliere.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli mi ha salvato.
È il mio Dio e lo voglio lodare,
è il Dio di mio padre
e lo voglio esaltare!
Il Signore è prode in guerra,
si chiama Signore.
I carri del faraone e il suo esercito
ha gettato nel mare
e i suoi combattenti scelti
furono sommersi nel Mare Rosso.
Gli abissi li ricoprirono,
sprofondarono come pietra.
La tua destra, Signore,
terribile per la potenza,
la tua destra, Signore,
annienta il nemico;
con sublime grandezza abbatti i tuoi avversari.
Fai entrare il tuo popolo
e lo pianti sul monte della tua eredità,
luogo che per tua sede,
Signore, hai preparato,
santuario che le tue mani,
Signore, hanno fondato.
Il Signore regna in eterno e per sempre!".
QUARTA LETTURA
Is 54, 5-14
Dal libro del profeta Isaia
Tuo sposo è il tuo creatore, Signore degli eserciti è
il suo nome; tuo redentore è il Santo di Israele, è
chiamato Dio di tutta la terra. Come una donna abbandonata e con
l'animo afflitto, ti ha il Signore richiamata. Viene forse ripudiata
la donna sposata in gioventù? Dice il tuo Dio. Per un breve
istante ti ho abbandonata, ma ti riprenderò con immenso
amore. In un impeto di collera ti ho nascosto per un poco il mio
volto; ma con affetto perenne ho avuto pietà di te, dice
il tuo redentore, il Signore. Ora è per me come ai giorni
di Noè, quando giurai che non avrei più riversato
le acque di Noè sulla terra; così ora giuro di non
più adirarmi con te e di non farti più minacce.
Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non si
allontanerebbe da te il mio affetto, né vacillerebbe la
mia alleanza di pace; dice il Signore che ti usa misericordia.
Afflitta, percossa dal turbine, sconsolata, ecco io pongo sulla
malachite le tue pietre e sugli zaffiri le tue fondamenta. Farò
di rubini la tua merlatura, le tue porte saranno di carbonchi,
tutta la tua cinta sarà di pietre preziose. Tutti i tuoi
figli saranno discepoli del Signore, grande sarà la prosperità
dei tuoi figli; sarai fondata sulla giustizia. Sta' lontana dall'oppressione,
perché non dovrai temere, dallo spavento, perché
non ti si accosterà.
SALMO RESPONSORIALE
Sal 29/30
Ti esalto, Signore, perché mi hai liberato.
Signore Dio mio,
a te ho gridato e mi hai guarito.
Signore, mi hai fatto risalire dagli inferi,
mi hai dato vita perché non scendessi nella tomba.
Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
rendete grazie al suo santo nome,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera sopraggiunge il pianto
e al mattino, ecco la gioia.
Ascolta, Signore, abbi misericordia,
Signore, vieni in mio aiuto.
Hai mutato il mio lamento in danza.
Signore, mio Dio, ti loderò per sempre.
QUINTA LETTURA
Is 55, 1-11
Dal libro del profeta Isaia
Così dice il Signore: O voi tutti assetati venite all'acqua,
chi non ha denaro venga ugualmente; comprate e mangiate senza
denaro e, senza spesa, vino e latte. Perché spendete denaro
per ciò che non è pane, il vostro patrimonio per
ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone
e gusterete cibi succulenti. Porgete l'orecchio e venite a me,
ascoltate e voi vivrete. Io stabilirò per voi un'alleanza
eterna, i favori assicurati a Davide. Ecco l'ho costituito testimonio
fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni. Ecco tu chiamerai
gente che non conoscevi; accorreranno a te popoli che non ti conoscevano
a causa del Signore, tuo Dio, del Santo di Israele, perché
egli ti ha onorato. Cercate il Signore, mentre si fa trovare,
invocatelo, mentre è vicino. L'empio abbandoni la sua via
e l'uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà
misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché
i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non
sono le mie vie - oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta
la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri
sovrastano i vostri pensieri. Come infatti la pioggia e la neve
scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la
terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché
dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà
della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me
senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza
aver compiuto ciò per cui l'ho mandata.
CANTICO
Is 12, 2. 4-6
Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.
Ecco, Dio è la mia salvezza;
io confiderò, non avrò mai timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.
Lodate il Signore, invocate il suo nome;
manifestate tra i popoli le sue meraviglie,
proclamate che il suo nome è sublime.
Cantate inni al Signore,
perché ha fatto opere grandi,
ciò sia noto in tutta la terra.
Gridate giulivi ed esultate, abitanti di Sion,
perché grande in mezzo a voi
è il Santo di Israele.
SESTA LETTURA
Bar 3, 9-15. 32 - 4,4
Dal libro del profeta Baruc
Ascolta, Israele, i comandamenti della vita, porgi l'orecchio
per intender la prudenza. Perché, Israele, perché
ti trovi in terra nemica e invecchi in terra straniera? Perché
ti contamini con i cadaveri e sei annoverato fra coloro che scendono
negli inferi? Tu hai abbandonato la fonte della sapienza! Se tu
avessi camminato nei sentieri di Dio, saresti vissuto sempre in
pace. Impara dov'è la prudenza, dov'è la forza,
dov'è l'intelligenza, per comprendere anche dov'è
la longevità e la vita, dov'è la luce degli occhi
e la pace. Ma chi ha scoperto la sua dimora, chi è penetrato
nei suoi forzieri? Ma colui che sa tutto, la conosce e l'ha scrutata
con l'intelligenza. E lui che nel volger dei tempi ha stabilito
la terra e l'ha riempita d'animali; lui che invia la luce ed essa
va, che la richiama ed essa obbedisce con tremore. Le stelle brillano
dalle loro vedette e gioiscono; egli le chiama e rispondono: "Eccoci!"
e brillano di gioia per colui che le ha create. Egli è
il nostro Dio e nessun altro può essergli paragonato. Egli
ha scrutato tutta la via della sapienza e ne ha fatto dono a Giacobbe
suo servo, a Israele suo diletto. Per questo è apparsa
sulla terra e ha vissuto fra gli uomini. Essa è il libro
dei decreti di Dio, è la legge che sussiste nei secoli;
quanti si attengono ad essa avranno la vita, quanti l'abbandonano
moriranno. Ritorna, Giacobbe, e accoglila, cammina allo splendore
della sua luce. Non dare ad altri la tua gloria, né i tuoi
privilegi a gente straniera. Beati noi, o Israele, perché
ciò che piace a Dio ci è stato rivelato.
SALMO RESPONSORIALE
Sal 18/19
Signore, tu hai parole di vita eterna.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l'anima;
la testimonianza del Signore è verace,
rende saggio il semplice.
Gli ordini del Signore sono giusti,
fanno gioire il cuore;
i comandi del Signore sono limpidi,
danno luce agli occhi.
Il timore del Signore è puro, dura sempre;
i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti,
più preziosi dell'oro, di molto oro fino,
più dolci del miele e di un favo stillante.
SETTIMA LETTURA
Ez 36, 16-18
Dal libro del profeta Ezechiele
Mi fu rivolta questa parola del Signore: "Figlio dell'uomo,
la casa d'Israele, quando abitava il suo paese, lo rese impuro
con la sua condotta e le sue azioni. Come l'impurità di
una donna nel suo tempo è stata la loro condotta davanti
a me. Perciò ho riversato su di loro la mia ira per il
sangue che avevano sparso nel paese e per gli idoli con i quali
l'avevano contaminato. Li ho dispersi fra le genti e sono stati
dispersi in altri territori: li ho giudicati secondo la loro condotta
e le loro azioni. Giunsero fra le nazioni dove erano spinti e
disonorarono il mio nome santo, perché di loro si diceva:
Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia sono stati scacciati
dal suo paese. Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo, che
gli Israeliti avevano disonorato fra le genti presso le quali
sono andati. Annunzia alla casa d'Israele: Così dice il
Signore Dio: Io agisco non per riguardo a voi, gente d'Israele,
ma per amore del mio nome santo, che voi avete disonorato fra
le genti presso le quali siete andati. Santificherò il
mio nome grande, disonorato fra le genti, profanato da voi in
mezzo a loro. Allora le genti sapranno che io sono il Signore
- parola del Signore Dio - quando mostrerò la mia santità
in voi davanti ai loro occhi. Vi prenderò dalle genti,
vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro
suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati;
io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti
i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò
dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore
di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il
mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei
statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie
leggi. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi
sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio".
SALMO RESPONSORIALE
Sal 41/42; 42/43
Ha sete di te, Signore, l'anima mia.
L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio?
Attraverso la folla avanzavo tra i primi
fino alla casa di Dio,
in mezzo ai canti di gioia
di una moltitudine in festa.
Manda la tua verità e la tua luce;
siano esse a guidarmi,
mi portino al tuo monte santo e alle tue dimore.
Verrò all'altare di Dio,
al Dio della mia gioia, del mio giubilo.
A te canterò con la cetra, Dio, Dio mio.
EPISTOLA
Rm 6, 3-11
Dalla lettera di S.Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo
Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo
del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte,
perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della
gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in
una vita nuova. Se infatti siamo stati completamente uniti a lui
con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione.
Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso
con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e
noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è
morto, è ormai libero dal peccato. Ma se siamo morti con
Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo
risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più
potere su di lui. Per quanto riguarda la sua morte, egli morì
al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli
vive, vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti
al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.
Terminata l'epistola, tutti si alzano. Il sacerdote intona solennemente
l'Alleluia che tutti ripetono. Segue il salmo responsoriale, intercalato
dal canto dell'Alleluia.
SALMO RESPONSORIALE
Sal 117/118
Alleluia, alleluia, alleluia.
Celebrate il Signore, perché è buono;
perché eterna è la sua misericordia.
Dica Israele che egli è buono:
eterna è la sua misericordia.
La destra del Signore si è alzata,
la destra del Signore ha fatto meraviglie.
Non morirò, resterò in vita
e annunzierò le opere del Signore.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta testata d'angolo;
ecco l'opera del Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
VANGELO
Mc 16, 1-8
Dal vangelo secondo Marco
Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e
Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù.
Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro
al levar del sole. Esse dicevano tra loro: "Chi ci rotolerà
via il masso dall'ingresso del sepolcro?". Ma, guardando,
videro che il masso era già stato rotolato via, benché
fosse molto grande. Entrando nel sepolcro, videro un giovane,
seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura.
Ma egli disse loro: "Non abbiate paura! Voi cercate Gesù
Nazareno, il crocifisso. E risorto, non è qui. Ecco il
luogo dove l'avevano deposto. Ora andate, dite ai suoi discepoli
e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete,
come vi ha detto". Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro
perché erano piene di timore e di spavento. E non dissero
niente a nessuno, perché avevano paura.
Messa del giorno
LITURGIA DELLA PAROLA
PRIMA LETTURA
At 10, 34. 37-43
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: "Voi conoscete
ciò che è accaduto in tutta la Giudea, incominciando
dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè
come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù
di Nazaret, il quale passò beneficando e risanando tutti
coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché
Dio era con lui. E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui
compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero
appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno
e volle che apparisse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti
da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua
risurrezione dai morti. E ci ha ordinato di annunziare al popolo
e di attestare che egli è il giudice dei vivi e dei morti
costituito da Dio. Tutti i profeti gli rendono questa testimonianza:
chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati per mezzo
del suo nome".
SALMO RESPONSORIALE
Sal 117/118
Questo è il giorno di Cristo Signore: alleluia, alleluia.
oppure
Alleluia, alleluia, alleluia.
Celebrate il Signore, perché è buono;
perché eterna è la sua misericordia.
Dica Israele che egli è buono:
eterna è la sua misericordia.
La destra del Signore si è alzata,
la destra del Signore ha fatto meraviglie.
Non morirò, resterò in vita
e annunzierò le opere del Signore.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta testata d'angolo;
ecco l'opera del Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
SECONDA LETTURA
Col 3, 1-4 Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi
Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù,
dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose
di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti
e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio! Quando
si manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi
sarete manifestati con lui nella gloria.
oppure
1Cor 5, 6b-8
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, non sapete che un po' di lievito fa fermentare tutta
la pasta? Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova,
poiché siete azzimi. Cristo, nostra Pasqua, è stato
immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio,
né con lievito di malizia e di perversità, ma con
azzimi di sincerità e di verità.
Invece del vangelo che segue, si può
leggere quello della veglia dell'anno corrispondente.
VANGELO
Gv 20, 1-9
Dal vangelo secondo Giovanni
Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò
al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che
la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò
da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù
amava, e disse loro: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro
e non sappiamo dove l'hanno posto!". Uscì allora Simon
Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro.
Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più
veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide
le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche
Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide
le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul
capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte.
Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per
primo al sepolcro, e vide e credette. Non avevano infatti ancora
compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare
dai morti.
Nella messa vespertina si legge il vangelo
seguente
Lc 24, 13-35
Dal vangelo secondo Luca
In quello stesso giorno, il primo della settimana, due dei discepoli
erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia
da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello
che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù
in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi
erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: "Che
sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?".
Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa,
gli disse: "Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme
da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?".
Domandò: "Che cosa?". Gli risposero: "Tutto
ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente
in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come
i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo
condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. Noi speravamo che
fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati
tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne,
delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro
e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver
avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli
è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno
trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto".
Ed egli disse loro: "Sciocchi e tardi di cuore nel credere
alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse
queste sofferenze per entrare nella sua gloria?". E cominciando
da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte
le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furon vicini
al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare
più lontano. Ma essi insistettero: "Resta con noi
perché si fa sera e il giorno già volge al declino".
Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con
loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e
lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero.
Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l'un
l'altro: "Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava
con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?".
E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove
trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i
quali dicevano: "Davvero il Signore è risorto ed è
apparso a Simone". Essi poi riferirono ciò che era
accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare
il pane.
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